” È già passata una settimana dalla vittoria del titolo europeo di Savate a Longwy e ancora faccio fatica a realizzare il tutto”. Esordisce così Chiara Vincis, portacolori della Asd Kickboxing Savate Savona del maestro Andrea Scaramozzino in una lunga intervista rilasciata a L’Eco dello sport di Savona. Continua la Vincis:” Questa Finale l’ho vissuta diversamente, perché le regole della nuova federazione FederKombat Vogliono che all’angolo ci siano solo i direttori tecnici ed io che sono abituata ad avere sempre vicino a me il mio coach Andrea Scaramozzino che mi segue da ormai quasi 12 anni, mi sono sentita molto destabilizzata anche se ringrazio il c.t. Luigi Alessandri che nonostante conosca poco la mia parte psicologica mi ha sopportato al meglio; ringrazio allo stesso modo anche il dt Gino Ilengo Per la fiducia e per avermi selezionato portandomi alle qualificazioni di settembre scorso. Detto ciò, superato questo grande ostacolo che pensavo di non riuscire a superare, Questa volta ho patito molto la pressione pre match sicuramente dovuta al fatto che Andrea non potesse starmi vicino nel momento critico del minuto di riposo, anche se devo dire che sentivo le sue urla dalla prima fila e proprio grazie a quelle riuscivo a sbloccarmi nei momenti di maggior difficoltà durante il match. Per cui, anche se tutte le vittorie sono vittorie di entrambi, Questa in particolare è un trionfo che voglio dedicare A lui che mi segue e supporta da una vita e che si sacrifica, saltando turni di lavoro e spendendo tanti soldi per prepararmi e per poter presenziare in occasioni come questa della Finale (non essendo considerato “ Della nazionale” Ma solo” Supporter” Ha dovuto pagarsi viaggio e tutto il resto).
Conclude la neo campionessa italiana che sarà premiata sabato prossimo 23 novembre in Sala Rossa dal Coni e dalla Federkombat pedr questo prestigioso risultato ” Al netto di tutto, sono molto felice e orgogliosa di aver portato L’Italia E il nome di Savona Sul gradino più alto del podio in terra francese contro l’atleta di casa e di averlo fatto alzando al cielo nuovamente la bandiera dell’Italia che mi aveva regalato il mio precedente datore di lavoro recentemente scomparso Mauro Diotto che era per me come un nonno. Sono stata anche molto sorpresa di tutto il calore e i complimenti ricevuti e per questo ci tengo a ringraziare ogni singola persona a partire dagli amici di palestra, famiglia fino ad arrivare agli amici di Facebook e altri social. Ora si guarda avanti, perché tra due settimane ci aspetta un altro impegno importante, sempre in Francia contro una forte atleta pluri titolata francese che incontrerò sulla distanza delle cinque riprese da due minuti nella disciplina della Savate Pro che a differenza della Savate “ tollera” qualche colpo di tibia e parata della kickboxing.