Il Città di Savona e la sua inarrestabile “parabola discendente”

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Il concetto di “parabola discendente” fa riferimento al fatto che, per esempio, la carriera di una persona (nel caso specifico l’escalation di una società di calcio), dopo aver toccato il picco, ha intrapreso una fase di discesa. Di solito si dà per scontato che il picco sia unico e il calo irreversibile. Forse sarebbe invece meglio utilizzare una forma più corretta come “fase calante” ma il senso del termine usato non varierebbe quello che sta accadendo. Speriamo non sia così ma i segnali e gli indizi vanno tutti in questa direzione. Ci riferiamo ad aspetti relativi a ciò che avviene sul terreno di gioco e a quelli così detti “extracalcistici”. Partiamo dai primi. Si pensava che con l’avvento di Biffi il problema panchina (presenza ed eventuale competitività) si fosse risolto. Inoltre anche se non certo in grande stile un tentativo di campagna di rafforzamento della rosa era stato pur fatto. Nonostante ciò dopo la prima vittoria ( sebbene risicata) contro il Borgio che faceva intravvedere gli auspicati margini di miglioramento (vale a dire : operazione riuscita) si è assistito ad un lenta e graduale involuzione che è culminata sabato nell’acquitrino di Rossiglione al termine di una settimana “pesante” come le condizioni del campo. In un terribile tris di gare ( un punto in tre partite ed un’unica rete realizzata) i biancoblù hanno perso ben 8 punti dalla capolista Albissole che ora marcia solitaria a 10 lunghezze di distanza. All’impasse tecnico inoltre ha fatto seguito una sorta di “ammutinamento del Bounty”. Tre elementi di spicco hanno infatti abbandonato il gruppo che pertanto fatto la tara con infortunati e squalificati si è presentato in territorio genovese con solo 12 effettivi. Ora occorre resettare in fretta poichè se le possibilità residue di vincere il campionato sono via via svanite rimane il dovere di cercare un piazzamento play off, anche se alla luce di quanto sta accadendo parrebbe anche questa opportunità rischiare di allontanarsi. Il calendario così benevolo nella prima parte con gli striscioni, che si porterà a termine nel prossimo derby col fanalino Priamar, si farà nettamente in salita. Tirarsi su le maniche per progredire attraverso il lavoro – come dichiarato dall’allenatore – può essere un rimedio indispensabile, ma l’esperienza ci induce a ritenere siano le dinamiche psicologico/motivazionali interne ad essere l’obiettivo su cui focalizzare l’attenzione. Ripensarle, ricostruirle, rinsaldarle : questo è il compito, nel merito e soprattutto nel metodo! A buon intenditor…