Ricordi e memorie dell’era Colla

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Sembra passato un secolo da quando la famiglia Colla aveva annunciato l’addio all’Albissola dopo la salvezza in serie C ottenuta sul campo : “Il territorio non ci ha compreso, è una sconfitta globale” comunicarono alla stampa gli avvocati Marco Fontana, Anna Cerbara e Simona Peluso.
Il destino dell’Albissola calcio, attualmente in testa nel campionato di Prima Categoria gir.B, era in quel tempo legato alle volontà del patron artefice delle tante successive promozioni sino all’approdo insperato in Lega Pro. Dall’Hotel Garden di Albissola Marina in conferenza la famiglia Colla, aveva parlato davanti ai giornalisti spiegando la situazione generale a tre giorni dalla scadenza per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. La mancanza di un stadio in cui disputare le partite casalinghe rappresentava il problema maggiore per il sodalizio biancazzurro (non più in grado di sostenere l’esodo a Chiavari), pronto a fare chiarezza dopo le continue indiscrezioni circolate nelle ultime settimane.Dopo giorni di attesa il patron Colla e la presidentessa Claudia Fantino avevano finalmente svelato i prossimi scenari del sodalizio ceramista. Nelle ultime ore era circolata l’opportunità di giocare allo stadio di Arezzo, ma di fronte alle difficoltà riscontrate all’interno dei confini savonesi, erano arrivate decisioni clamorose sulla prosecuzione del progetto sportivo relativo al campionato di Serie C. La provincia di Savona andava di fatto a perdere l’unica realtà calcistica tra i professionisti, come tuttora è. “Ricominciare è pesante e non avrebbe nessun senso partire nuovamente dall’Eccellenza o da altre categorie inferiori” disse Colla che poi rilevò l’Albenga.
“Trovarsi in una posizione di difficoltà perché qualcuno domani potrebbe non gradire il progetto è qualcosa che crea dei problemi inspiegabili. Si era pensato anche ad una fusione, ma le cose non sono andate come speravamo. Per portare avanti un progetto serve un appoggio da parte del territorio, non ci sono alternative. Non possiamo chiedere sponsorizzazioni esponendo poi gli striscioni sul campo dell’Entella. Avremo anche avuto fortuna, ma il risultato sportivo lo abbiamo ottenuto – proseguiva il patron ceramista – ma con le elezioni non si potevano iniziare prima i lavori per lo stadio di Luceto. Mi spiace per i nostri ultras, in maniera inimmaginabile. Vercelli e Alessandria sono già occupate da Gozzano e Juve Under 23, mentre a Cuneo ci sono troppi lavori da fare. Per ripartire dalla Serie D il Comune dovrebbe versare 300.000 euro. Ringrazio tutti i mister che abbiamo avuto in C : Fossati, Bellucci e Lavezzini , i giocatori sono dispiaciuti, anche la Lega è rimasta sorpresa e non è contenta della nostra decisione. Avevamo un progetto importante con i giovani della foresteria, adesso per la gioia di qualcuno andranno a giocare da qualche altra parte – tuonava la presidente Claudia Fantino – Cosa abbiamo sbagliato? Si era creato un legame con i tifosi, ci abbiamo messo delle risorse e sono tre anni che non facciamo un giorno di vacanza, trasferendoci persino a Savona per seguire da vicino i ragazzi. La famiglia Colla ha cercato di investire per costruire lo stadio di Luceto
Sui contatti intavolati in passato con Savona, Cairo e Vado, le risposte sono state cordiali, simpatiche, compiacenti ma spuntavano puntualmente problemi secondari che andavano a bloccare le nostre proposte. Non abbiamo mai fatto un centesimo di nero, giocando pulito. Questo deve essere chiaro a tutti. Si è cercato in tutti i modi di portare avanti l’Albissola, ma dal territorio non c’è stato alcun tipo di aiuto. La Lega ha cercato di aiutarci, cercando di venirci in supporto, ma i miracoli non possiamo farli. Siamo amareggiati e delusi, ma chi ha lavorato con noi conosce la correttezza e la passione di questa famiglia. Non abbiamo trovato uno stadio per poterci iscrivere al prossimo campionato di Serie C. Mi da fastidio essere stato preso per uno non attendibile, ma sono un industriale serio. Siamo quotati in borsa, con uffici stampa in Francia e in Inghilterra. Con grandissima amarezza dobbiamo chiudere quest’avventura”. Pochi minuti  dopo dai canali social ufficiali del club ceramista apparve un post eloquente: un semplice grazie, con sullo sfondo le immagini più rappresentative dell’avventura della famiglia Colla In riva al Sansobbia. La domanda per l’iscrizione già pronta, con tanto di fideiussione della banca Passadore allegata, restò da colmare nella parte relativa al nome dello stadio per la disputa delle gare interne.
Gli occhi gonfi di lacrime sia della presidentessa Claudia Fantino, che del patron Gian Piero Colla, mi rimasero impressi.