Il ruolo del preparatore atletico” nel calcio giovanile e dilettanti

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L’importanza e l’evoluzione professionale di un ruolo così delicato non la scopre certo oggi. Specie da quando il calcio è divenuto sempre più atletico ed intenso. A tale proposito già il Lunedì 26 Febbraio 2018 a Genova a partire dalle ore 19.30 presso la Sala CONI – Casa delle Federazioni di Via Padre Santo 1,  si era svolto un Convegno dal titolo “ Il ruolo del preparatore atletico nel Settore Giovanile e in una squadra di Serie D ideato e realizzato dall’AIPAC Liguria  (Associazione Italiana Preparatori Atletici di Calcio). L’evento, rivolto ai preparatori atletici, agli allenatori, ai preparatori dei portieri e agli studenti di Scienze Motorie (capienza massima consentita 75 posti) era stato coordinato brillantemente da Paolo Barbero, ex responsabile della Scuola Calcio dell’Entella  nonché fisioterapista del Genoa CFC e presidente dell’AIPAC ligure, e aveva visto succedersi in una interessantissima progressione Armando Caligaris (coordinatore area motoria della Scuola Calcio e prima fascia del settore giovanile Genoa C.F.C.) che aveva anche presentato il suo ultimo libro “Metodo griglia. Innovazione nell’educazione fisica”, Maurizio Buriani (area atletica giovanili A.C. Milan) e Alessandro Bulfoni (preparatore atletico e match analyst del S.C.D. Ligorna 1922) accompagnato nell’occasione da mister Luca Monteforte e dal suo vice Andrea Mura. Caligaris dopo aver ricordato l’insegnamento appreso dal suo mentore principale (il Prof Jean Le Boulch padre della Psicomotricita’ funzionale autore del testo cult “Verso una scienza del movimento umano”) aveva illustrato i suoi metodi di lavoro basati su principi di matrice olistica (riassumibili nel motto“Gli occhi sono inutili se la mente è cieca”) ed aveva dispensato consigli ai numerosi allievi di Scienze Motorie presenti . Secondo lo studioso loanese gli operatori di tale ramo possono non avere nulla in comune poiché i campi di applicazione sono talmente vasti che è difficile rilevare una identità ben precisa.L’importante è avere ben chiaro il concetto che Il movimento è vita, il movimento educa e forgia il carattere e pertanto definisce le nostre scelte e il nostro futuro. Buriani aveva poi svelato alcuni dei criteri posti in essere dal Milan Lab, dove come risaputo ci si avvale di una strumentazione all’avanguardia e di una filosofia basata sulla ricerca del talento. L’obiettivo era ed è quello di acquisire una prima serie di dati sulle qualità atletiche e motorie dei giovani calciatori, da comparare con quelle del ricco database rossonero per un analitico confronto di una ampia serie di elementi, grazie al quale poter valutare in maniera più dettagliata il potenziale di ogni singolo ragazzo. Inutile dire quanta curiosità abbia destato il suo intervento se si considera il boom che stanno avendo i vari Donnarumma, Locatelli, Calabria e Cutrone alla corte di Gattuso.Per finire in bellezza, Bulfoni (ex Lavagna, Sampdoria e Entella prima squadra ora al Ligorna) aveva spiegato in cosa consista la sua preziosa attività all’interno di una società di serie D entrando più nello specifico. Un vissuto fatto di programmazione e di pianificazione, dal ritiro precampionato, alla settimana tipo, ai test (almeno tre in una stagione agonistica) all’impiego dei GPS. Un incontro molto utile quindi, che ha stuzzicato  intellettualmente i convenuti fra cui il presidente regionale dell’AIAC Ugo Maggi e il componente dello staff tecnico del Coni provinciale savonese Felicino Vaniglia, grazie al ricco bagaglio di informazioni messe a disposizione dagli illustri relatori.