“Il battito animale” di Raf, testo cult del 1993, esplora il concetto di abbracciare gli istinti e i desideri primordiali in un mondo che spesso li reprime. La canzone suggerisce infatti che gli individui hanno un ritmo naturale dentro di loro. E anche Noi, grandi appassionati di quel gioco meraviglioso che è il calcio, ne abbiamo uno (di cui è bene continuare a fidarsi). Se poi gli aggiungiamo la conoscenza della categoria, l’esperienza maturata attraverso un lungo vissuto e la competenza (che insieme alla creatività e l’erezione , fa parte delle uniche 3 cose che non puoi simulare, anche se sei pieno di soldi) ecco che certi risultati si possono anche anticipare nonostante l’imprevedibilità del pallone. Torno al dopo derby tra Vado ed Albenga. Tre le riflessioni/conclusioni fatte con il mio gruppo di riferimento (una “band”, per rimanere in tema, che qualche partita l’ha vista) e scaturite da un confronto condito da dati e sensazioni). La prima : se il Vado va a Fezzano per tocchettare come ha fatto oggi rischia seriamente di perdere, meglio la battaglia colpo su colpo con gli pseudospezzini (a qualcosa si è immancabilmente realizzata). La seconda : certo che il rientro di Lo Bosco porterà senz’altro benefici (gol e grinta da vendere) ed infatti ha scrollato la rete seppur su penalty ma da solo non può certo fare miracoli. La terza : occhio a quel marpione di capitan Andrea Baudi (il Capra del Levante, 36 primavere ben portate) un ex (a Vado faceva il trequarti) dal dente avvelenato che potrebbe castigare (detto, fatto). Mercoledì, nel turno infrasettimanale, è ora in programma il test con il Città di Varese (terzo in classifica) reduce dal tris in scioltezza rifilato al pur quotato Asti in soli 17 primi. Anche in questo caso cerchiamo di mettere insieme alcune valutazioni. Quelle positive : 1) Il Vado versione 2023/24 ha un rendimento interno nettamente superiore a quello in trasferta (5 reti segnate in 12 gare con appena 10 punti fatti su 36); 2) All’andata ci fu la vittoria dei lombardi con un solo gol di scarto, il che inviterebbe a pensare che con un atteggiamento equilibrato e sfruttando a dovere le armi a disposizione si ce la possa anche fare (spesso cerchi un punto e ne trovi 3, e non è detto viceversa); 3) il presunto summit dei senatori indurrebbe a pensieri, tradotti in fiducia al mister (a termine, si intende) e appello all’orgoglio. Quelle negative : 1) quelli che dovrebbero essere i punti di forza della squadra non paiono al massimo e i tanti incontri ravvicinati potrebbero risultare un’aggravante; 2) se con il mercato di dicembre si dovevano risolvere problemi in tutti e tre i reparti di può tranquillamente dire che ciò non sia avvenuto (al massimo si è cambiato mantenendo il target); 3) rimane da verificare l’effetto “patron”, in quanto nel bene e nel male gli interventi verbali del presidente Franco Tarabotto lasciano sempre il segno. Quel suo “siamo tutti in discussione” riecheggia e tuona più come un avvertimento che come un incoraggiamento. Da anni caccia denari ed ora che si è caricato anche dell’avvento in società di Elio Signorelli (frontman di Spinelli?), non è da escludere che voglia andare alla resa dei conti con chi non si è dimostrato all’altezza delle aspettative. Trovarsi a 19 lunghezze dalla prima in classifica alla 5^ di ritorno considerati gli investimenti fatti fare al numero uno, per lo staff del Vado equivale al termine “pieno fallimento!”.
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