No Lo Bosco, no party!

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Alla resa dei conti questo è il motto che l’ha fatta da padrone. In Vado e Albenga che si dividono la posta in palio (1-1) l’assenza del cannoniere/leader ha giocato un ruolo determinante. Il peso del capitano non incide solo sui risultati dei rossoblù ma pare determinante in termini di tasso di personalità ed atteggiamento dell’intera squadra. Si trattava pur sempre di un derby, con tutto quello che empaticamente va a realizzarsi attorno ad un evento di questo genere. C’era inoltre l’ennesima possibilità di salire ai piani alti. Morale : un punticino (forse anche largo a giudicare dalla paratissima di Fresia al 93°, occasione in cui il portiere in prestito dalla Samp si è superato togliendo dal sette un siluro calciato da  dal vertice sinistro dell’area) e soprattutto un approccio lontano anni luce dal sentiment vadese. Buono invece l’impatto della neo Albenga dell’accoppiata Aiello/Marzano sia dal punto di vista mentale che sotto il profilo tattico dove l’esperimento di inserire capitan Venneri ad impostare e difendere davanti alla difesa ( una traversa scheggiata a suo appannaggio) ha dato ottimi frutti. Grosse occasioni non ce ne sono state da entrambe le parti e le due reti sono scaturite da situazioni sporadiche  (a Valagussa su corner ha risposto Legal su mischia, sempre nel primo tempo). Da segnalare l’esordio tra gli ingauni dell’attaccante Lorenzo Destito /secondo semestre 2006) proveniente dalla Juniores Nazionale che si è contraddistinto per dinamica ed impegno, in una posizione non certo di ripiego. Una lezione di coraggio ed un’iniezione di fiducia che spero serva da monito per il monolitico niet tarabottiano al ricorso ai giovani di scuderia. Tornando al campionato domenica si andrà ad incontrare una Fezzanese che si trova a sole due lunghezze dal baratro dei play out. Il rischio di perdere le distanze dal gruppo inseguitore dell’Alcione c’è eccome. All’andata fu una vittoria di misura, la prima della gestione Cottafava. Speriamo sia di buon auspicio.