In 200 per festeggiare Pino Rossi premiato dal’ ANACT

Il riconoscimento all' uomo del Derby grande guidatore e preparatore

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VINOVO- Una giornata speciale per il grande Pino Rossi, l’uomo del Derby, il guidatore in grado di portare Sharif di Jesolo alle più grandi vittorie. All’Ippodromo di Vinovo, in occasione del Gran Premio ANACT, per celebrare l’eccellenza del trotto italiano oltre a gare eccezionali si è svolta la premiazione di Rossi, l’esposizione degli stalloni d’elite provenienti dai centri piemontesi Le Fontanette, Centro Equino Arcadia e Centro Equino delle Stelle, il debutto dell’Ambulanza Veterinaria, a cura di Animal Rescue Team Italia Onlus ed un entusismante
spettacolo equestre con cavalli spagnoli di Art of Riding. La premiazione di Pino Rossi si è svolta durante la cena organizzata appositamente dall’ANACT, alla quale hanno preso parte più di duecento persone, per celebrare il ricordo delle vittorie e dei grandi cavalli guidati da Pino: l’evento è stata ripreso in diretta da alcune televisioni legate al mondo dell’ippica. A premiarlo è stato Roberto Toniatti figlio di Domenico Toniatti Giacometti grande proprietario e scopritore di Sharif di Jesolo.
Allievo di William Casoli, Pino Rossi, 86 primavere portate benissimo, ha vinto tre Derby (1972, 1976 e 1979) con Dailer, Sharif di Jesolo e Gentile. 52 gran premi conquistati, 2150 successi, 43 anni di ippodromi e sabbia, tanti importanti cavalli che sotto la sua guida hanno raggiunto il massimo. Impossibile elencarli tutti anche perché ne ha guidato quasi mille, ma senza dubbio dietro al migliore, Sharif e gli altri due condotti alla vittoria nel Derby sono da ricordare Gibson, Govone, Fermo, Ghenderò, Golden Om ed Iduard. Ha corso in tutto il mondo ed è stato proprio lui come collaboratore tecnico a preparare alcuni dei primi cavalli che diedero il via alla prima stagione di trotto all’ Ippodromo dei Fiori di Villanova 32 anni or sono. Ha lasciato le corse nel 2000, ma è sempre rimasto vicino al suo mondo.
“Da bambino abitavo a Milano, nel quartiere di San Siro, vicino allo stadio. Allora tutto intorno c’erano prati e la famosa “Scala del Trotto” l’anello di mille metri dove cominciai ad appassionarmi a quel mondo che poi non ho mai più abbandonato. Ho avuto la grande fortuna di incontrare un grande maestro: William Casoli, da cui ho appreso i rudimenti dell’arte. Ho corso nei più importanti ippodromi del mondo ed avuto grandi soddisfazioni. E’ stata una gioia essere premiati e ricordato da tanti cari amici che ancora oggi mi parlano dei tempi belli in cui ero protagonista grazie a cavalli fantastici come Sharif di Jesolo. Le corse di trotto sono sempre il mio mondo: resto affascinato da questo carosello stupendo che gira attorno al cavallo, un mondo dal quale una volta entrati non si riesce più a staccarsi”.
CLAUDIO ALMANZI