di CRISTINA CASTAGNOLA
Si sono spente le ultime luci della 125° edizione di FieraCavalli. Dal 9 al 12 novembre, la città di Verona ha ospitato binomi da tutta Europa e ben 140 mila visitatori, durante quattro giorni. Veri protagonisti dei dodici padiglioni sono stati, però, proprio i cavalli: dalla presentazione di razze autoctone italiane (maremmani della Toscana e del Lazio, murgesi, salernitani ecc.) a competizioni di morfologia di cavalli arabi e razze americane (paint horse, quarter horse, appaloosa); da gare di salto ostacoli, barrel racing, pole bending, gimkana a un intero spazio dedicato ai bambini, ai prodotti regionali e agli stand espositivi. Contornando il tutto con esibizioni di doma vaquera, monta all’amazzone e horsemanship, FieraCavalli ha cercato di abbracciare il mondo equestre al completo. È stato, inoltre, organizzato un comitato etico, il “Horse Safety System”, che si è occupato della sicurezza degli animali e fermando eventuali casi di maltrattamento. L’arena 11 era il territorio delle discipline speed del barrel racing e pole bending: con più di 350 concorrenti, la velocità è stato l’elemento chiave che ha tenuto gli appassionati incollati agli spalti. La NBHA (National Barrel Horse Association) ha organizzato il Campionato Europeo delle categorie Open (cavalieri di qualsiasi età), Youth (cavalieri da 15 a 18 anni), Junior (cavalieri da 8 a 14 anni), Juvenile (cavalli di 3 anni alla prima gara assoluta) e Futurity (cavalli di 4 anni). Con l’adrenalina a mille, i binomi hanno dovuto mantenere i nervi saldi e dare il massimo. In realtà, però, ben pochi sono entrati nella finale di domenica: 115 per il barrel racing e solamente 30 per il pole bending. Sono stati selezionati, dopo tre intense giornate, andando a sommare il tempo di giovedì con il miglior risultato tra venerdì e sabato. Chi non è riuscito a strappare un pass per il gran finale, si è dovuto accontentare di disputare la cosiddetta “consolation”. La Open di barrel è stata vinta da Federica Girardi e DF Red Stone, con il favoloso tempo di 15,127 secondi; il Futurity se lo sono aggiudicato Giuseppe Iaconis e All Night in Paris, mentre il Juvenile è andato a Federico Tanzi e Six Blue Wagon. Federico, a fine novembre, partirà per l’Oklahoma, dove condividerà la cultura western italiana con alcuni tra i migliori trainer americani. Infine, per quanto riguarda il pole bending, la finale Open è stata vinta sempre da Federico Tanzi, in sella a SG Wonder Fame, con un tempo di 20,335 secondi; mentre, Giovanni Adamo e FR Skip conquistano il Futurity. La Coppa delle Nazioni (due per ogni nazione partecipante nel barrel) ha visto trionfare Mathieu Lajous per la Francia, che ha corso da solo con Corona Playboy e Candy Famous Profit. Tuttavia, non finisce qui: ad aggiudicarsi il titolo di Champion of Champions (migliori binomi d’Europa) sono stati Florence Pessey con French Kiss Famous (tra i 10 di pole bending) e Angelo Parisella con Jet in the Money (tra i 15 di barrel racing). Numeri (e tempi) da capogiro come per qualunque gara organizzata dalla NBHA. Si chiudono così le porte di FieraCavalli, che dovrà aspettare un altro anno prima di vedere nuovamente i riflettori puntati su di sé. Nell’attesa, continueranno gli allenamenti e gli eventi per i nostri atleti.