Con la Libertas prove di melting pot e di fratellanza universale

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Passare un’estate intera all’insegna dello svago, del divertimento e perchè no, di un pizzico di sano agonismo calcistico. In sintesi questi sono gli ingredienti che hanno reso affascinante la stagione (ennesima) organizzata dall’ente di promozione di estrazione cattolico-cristiana che rivendica uno spazio da vero leader nel settore giovanile ed amatoriale per non aver mai ceduto nemmeno negli anni bui del boom Covid, La capacità di aggregare gruppi spontanei non è scontata nè facile ma scaturisce da una precisa volontà politico/sportiva del gruppo che si ispira essenzialmente a due capisaldi istitutivi : melting pot interraziale e fratellanza universale di espressione francescana. Melting pot (tradotto in italiano come “crogiolo”, “calderone”) è l’espressione che si usa per indicare quel tipo di società cosmopolita (lo è im micro un torneo) che permette la commistione di individui di origini, religioni e culture diverse con il risultato di costruire un’identità condivisa (All Together ne è diventato il mantra), favorendo così la convivenza di gruppi etnici differenti. L’immagine del “crogiolo” associata agli statunitensi fu impiegata per la prima volta dal drammaturgo Israel Zangwill nell’opera The Melting Pot, pubblicata nel 1908 e che affronta il tema dei ghetti ebraici negli USA.[ L’espressione è utilizzata soprattutto per descrivere la società degli Stati Uniti d’America, una nazione fondata dall’unione di ex colonie di diverse origini nazionali (inglesi, olandesi, francesi, spagnole) e identità religiose (anglicani, calvinisti, battisti, quaccheri, cattolici), situazione successivamente approfondita dall’immigrazione europea del XIX e XX secolo e dalla conseguente americanizzazione, contemporanea alla Prima Guerra Mondiale. Melting pot è anche uno dei nomignoli della città di New York, in ragione del fatto che una caratteristica della metropoli è la convivenza, seppur spesso in condizioni e luoghi diversi, di persone di culture tra loro molto diverse, come in un grosso calderone.Più profondo il nesso di estrazione spirituale. La fratellanza universale è il sogno di Gesù, che papa Francesco cerca di ricordarci con le parole e i gesti. Significa in definitiva”mano tesa”, “rispetto”, “ascoltare con il cuore aperto” e “fermezza nelle proprie convinzioni”. San Francesco ha spiegato “l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita”.