Albenga e Buttu un addio per nulla consensuale

Oggi ad Albenga il mister che ha portanto la squadra in serie D dopo 33 anni ha salutato e ringraziato la città

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ALBENGA- Non c’è stato niente di consensuale nell’addio tra Pietro Buttu e l’ Albenga. Questo in estrema sintesi il risultato della conferenza stampa di questa mattina del mister che è riuscito a riportare l’Albenga in serie D dopo 33 anni. Buttu ha fatto un lungo elenco di ringraziamenti: i giocatori li ha elogiati ed elencati uno ad uno, ha ringraziato tutti i membri dello staff, il presidente Marinelli, il dottor Russo, Ancona, Barone, Rolando, i tifosi, gli amici, la famiglia, gli ultras, i Fieui di Caruggi, il Comune e tante altre persone ancora, augurando all’ Albenga 1928 il miglior futuro possibile. Ma quando è stato interrogato sul comunicato della società che, annunciando l’addio di Buttu parlava di decisione consensuale, il mister commosso ha detto: “Se mi avessero detto ad inizio anno che avremmo vinto il campionato e che saremmo saliti in serie D avrei detto che era impossibile. Invece è avvenuta questa straordinaria impresa, ma mai mi sarei aspettato di non allenare la squadra nella serie superiore. Purtroppo mi era già successo a Finale, ma sono convinto che la mia perseveranza e professionalità mi aiuteranno ad andare avanti ed ottenere altri meritati successi. Di consensuale con la nuova proprietà non c’è stato nulla ma non vorrei scendere nei particolari. E’ stata una bastonata, ma sono ambizioso e caparbio e saprò rifarmi”.                                                                                     La conferenza stampa, che si è svolta presso il locale “Grei”, in piazza San Domenico 29, è stata soprattutto un’occasione per Buttu per ringraziare tutti e congedarsi dalla città. L’Eroe della promozione e del ritorno in serie D dopo 33 anni si è detto tuttavia amareggiato per questa decisione presa dal nuovo presidente Santi Cosenza.                                                                                                             “Con questa decisione non è stato esonerato solo un allenatore – brontolavano i più sfegatati tifosi ingauni- ma riteniamo essere stata messa alla porta l’intera città di Albenga”. E riguardo al suo futuro Buttu ha dimostrato di avere le idee chiare: “Per un poco mi voglio ancora godere questo momento di gioia per una promozione storica e per il grande affetto che mi circonda in questa città nella quale ho iniziato a giocare a calcio, che mi ha visto scendere in campo per difenderne i colori, di cui poi sono diventato allenatore ed ho portato ora in D. Ringrazio i Fieui di Caruggi che mi hanno omaggiato con una piastrella sul loro muretto delle celebrità ed invito tutti alla festa del 7 giugno nella quale  mi assegneranno il Carciofo d’oro”.

Claudio Almanzi