Calcio. Si può fischiare rigore per un fallo fuori dal campo? Sì, ed ecco perché non è un errore

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Prima dell’episodio accaduto di recente non aveva certo grande appeal internazionale il match tra Vietnam e Malesia valevole per l’Aff Cup, torneo organizzato dall’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, che passa, però, a suo modo alla storia per un episodio arbitrale davvero curioso, al limite del regolamento. Si era circa al 50esimo minuto del match, quando il difensore malese Azam Azmi è finito insieme al vietnamita Doan Van Hau contro i cartelloni pubblicitari posizionati sul fondo del campo nei pressi della porta della Malesia. Azmi, dietro la linea di fondo, ha colpito con un calcio l’avversario e l’arbitro, il giapponese Ryuji Sato, ha fischiato un calcio di rigore. Sul terreno di gioco è impazzata la polemica: il fallo non è avvenuto dentro l’area, come si può assegnare un penalty Il regolamento, però, in un caso come questo parla chiaro: “Se quando il pallone è in gioco, un calciatore titolare commette fuori del terreno di gioco un’infrazione contro un ufficiale di gara o un calciatore avversario titolare, di riserva, sostituito o espulso, o un dirigente” – spiega la regola 12.4 – “il gioco sarà ripreso con un calcio di punizione eseguito dalla linea perimetrale nel punto più vicino a quello in cui è accaduta l’infrazione/interferenza; sarà assegnato un calcio di rigore se è un’infrazione punibile con un calcio di punizione diretto, all’interno dell’area di rigore del calciatore colpevole.” Nessun errore, quindi, anzi un’ottima gestione dell’arbitro giapponese di un caso davvero ” limite”.