La nuova società del Savona: si punta sul “green”, si cerca un’opportunità di business, si pensa al sociale o si fa sul serio?

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Si riparte per una nuova stagione dopo le ere Delle Piane, Cavaliere-Canepa, Patrassi 6 company, Marinelli bis, ma i lodi da dipanare sembrano rimanere invariati (questione campo in primis). Un’estate frenetica e travagliata di cui non vi ho rendicontato per timore di cadere nella trappola del gossip. Tante le voci, tanti i rumors, che si sono andati ad accavallare. Poi l’approdo del nuovo gruppo, il cui impatto per la verità ha lasciato interdetti i più. E’ parsa una “savonesita” d’antan, improvvisata e senza punti stabili. Ne è scaturito come primo effetto la disintegrazione del settore giovanile che attraverso Grandoni sta cercando di ricompattarsi e di dotarsi di progettualità. Anche in questa circostanza però la presenza nell’entourage dell’ex Samp di “falsi profeti” non ha reso un buon servizio e credo abbia disincentivato anche Leonardo Mordeglia nel proseguire la sua avventura in biancoblù. Dicevamo del nuovi acquirenti vale a dire la cordata laziale rappresentata da Vittorio Barani e dall’avvocato Massimo Cittadino.“La scelta sul Savona non è venuta a caso ma l’abbiamo ponderata per settimane e settimane insieme – ha subito precisato il presidente Sebastiano Cannella -. La trattativa era iniziata ai primi di giugno attraverso la ns manifestazione di interesse.Tra le motivazioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione c’è lo stadio Valerio Bacigalupo: “Ci piangeva il cuore vedere uno stadio così, forse uno dei più grandi della Liguria, chiuso. Il lavoro lo dobbiamo fare insieme alle altre componenti locali (amministrazione compresa) e possiamo ricostruire una storia di prestigio. Siamo qui per arrivare in serie D, e perchè no, anche in serie C. Partendo da zero e ricostruendo giorno dopo giorno con passione e sacrificio e senso di responsabilità”. Così i vertici di Vela Srl al termine di una conferenza stampa a tratti grottesca a cui è poi seguito un incontro off limits.
Il gruppo ha poi trovato anche l’intesa con Simone Marinelli per l’acquisizione della denominazione e del logo del Savona 1907 FBC, che erano stati comprati all’asta dall’ex tycoon ora ras dell’Albenga. Pochi i superstiti dell’ultima conduzione tra questi Umberto Maddalena che ha dichiarato : “Sono soddisfatto per l’esito della trattativa. Darò appoggio alla nuova proprietà”, come del resto risulta abbia fatto parte della tifoseria organizzata, con in primis i Pessimi Elementi. Facendo  il punto al momento attuale però, tutto o quasi, si regge su mister Frumento, alle prese con tantissimi problemi : primo per importanza cercare di allestire una rosa competitiva. Certo vi sono delle zone d’ombra da chiarire al più presto, tipo l’aver fatto intervenire a mediare un consulente politico della Regione, o l’aver sbandierato il desiderio di portare grandi eventi a Savona (vedi i sognanti concerti di Vasco e Jovanotti”, o il proclamare la riduzione drastica del budget (un’operazione non compatibile con le velleità di successo). E’ spettato al manager Vittorio Barani l’onere di tradurre quale portavoce ufficiale dell’iniziativa ,il Vela pensiero: “Sarà il primo esempio per il calcio italiano, ma i benefici riguarderanno anche piccole e grandi aziende”. Ma a poche settimane dall’inizio del campionato sembra che si sia in forte ritardo con le premesse/promesse
A Palazzo Sisto invitano alla calma. Prima verrà valutata la fattibilità del progetto “We Are Green”, come spiegato dall’assessore Rossello, visto che per il “Baci” il comune ha mantenuto la procedura avviata in precedenza con Savona Rugby e Veloce. In alternativa si dovrà bandire una nuova gara (presentazione offerte entro il 21 settembre), ma visti i rallentamenti dovuti al cambio societario la via potrebbe essere percorribile. Nella nota stampa diffusa dai neo Striscioni si è appreso che “la società può diventare un simbolo per le aziende che investono nel settore Ambiente e decidono di far conoscere il proprio operato tramite lo sport. Grandi aziende Italiane si stanno orientando verso un business legato all’ambiente. Nei prossimi anni qualsiasi impresa (dalla più piccola alla multinazionale) si avvicinerà al tema della sostenibilità e avrà in Savona Calcio un riferimento per far conoscere la propria attività. Tutto il piano programma verrà monitorato e certificato da un Ente di certificazione”. Intanto nella periferica cornice del Santuario sta iniziando a germogliare il Savona 2022/23. Continua il cantiere e ci sono già dei punti fermi quali : Daniele Di Roccia (centrocampista e difensore già lo scorso anno al Savona) e gli ex Veloce Marco Rapetti (attaccante), Daniele Vallerga (centrocampista) e Nicolò Apicella (difensore passato al Savona sotto la gestione Mordeglia). Rimarranno con ogni probabilità in biancoblù anche Carlo Porta (portiere), Fabio Fancellu (esterno), Matteo Esposito (esterno), Ibrahim Sabally (centrocampista), Divine Fonjock (centrocampista) e Youri Vittori (attaccante). Notizia dell’ultima ora si sono aggregati al gruppo anche Andrea Lanzarotti, il sempreverde Stefano Caredda ed il decano Livio Quintavalle ultra quarantenne, probabilmente in veste di giocatore part time/ consulente tecnico.Sabato nell’esordio in Coppa Liguria contro lo Speranza arriva già il primo test match. Nel frattempo si ammicca a “giocatori da fuori Europa”, si preannuncia la presentazione delle nuove maglie e l’attivazione di canali internazionali. Va bene cercare di stupire con effetti speciali. Ma vorrei precisare che noi Savonesi più che “scettici” siamo portati ad essere “realisti”.