L’unico vero grande assente nel Vado è il “gioco”

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Continua la tiritera (cantilena che noiosamente insiste sulle medesime cose) basata sulle frasi ” l’organico è corto” (siamo a quota 34 giocatori in una stagione, che per una squadra che gravita al 12° posto in serie D direi che basta e avanza), “siamo pieni di infortunati” ( quello recente di Aperi di cui si deve ancora definire l’entità potrebbe effettivamente pesare visto il valore del cannoniere) e per ultimo, la chicca  ” non ci si può nemmeno voltare indietro per vedere cosa passa il convento”( geniale iniezione di fiducia per quanti ambiscono a mettersi in luce). Aggiungo che i granata del Borgosesia (5 punti nelle ultime 5 gare con una sola vittoria ai danni della penultima Lavagnese) ben diretti dal mister Lunardon a livello di forze in campo piangevano di ben 24 anni di meno (leggasi paragrafo esperienza) e giungevano al Chittolina reduci da due sconfitte consecutive rimediate non dal Paris SG ma con tutto il rispetto dal Sestri Levante e dal Ligorna. Siamo seri! Il punto strappato da Capra e compagni ( 1 a 1 il “bugiardo” risultato finale) al termine di un match disputato per quattro/quinti nella metà campo rossoblù oltre che guadagnato è frutto della completa mancanza di idee di gioco da parte dei vadesi. Questo è il motivo base per cui l’ha fatta da padrone e ha giganteggiato l’italo/canadese/argentino Lucas Gabriel Areco (un classe 2001 assistito da Luigi Tota destinato a rare strada) autore anche della rete del pari su punizione dalla distanza (un mezzo giro ben indirizzato ma incassato dal rientrante Cirillo sul proprio palo e che pertanto non lo rende immune da qualche responsabilità). Questo è il motivo per cui passando a 5 in mediana nella seconda frazione per lo meno si è riusciti pur lasciando l’iniziativa agli avversari (che senza una prima punta di riferimento fanno comunque fatica a sfondare) a limitare i danni. Senza parlare della condizione fisica (un punto uno, nelle ultime tre la dice lunga) che per il terzo anno di seguito sta portando lentamente ad affossarsi un gruppo che era partito con ben altre aspettative. Se Coppola, sponda Imperia, non avesse realizzato il pari, i punti di distanza dalla sestultima ora sarebbero ridotti a 2. Senza “gioco” sarà dura però venirne fuori e questo spinge da adesso a dichiarare fallito il progetto tecnico di rifondazione tanto osannato. Occorre guardare con realismo al futuro già a partire da Chieri, una società di rango che aspira ancora legittimamente a guadagnarsi un piazzamento nei play off.Proviene da un periodo nerissimo ed è per questo che tenterà ad ogni costo il riscatto.Mancheranno per squalifica Casazza, De Bode e Tinti (che erano in diffida : ennesima puntata del capitolo “ingenuità”), Aperi è in dubbio e ai giovani, diversamente da tanti altri club, non è stata data la possibilità di un adeguato rodaggio. Un’altra coincidenza astrale negativa potrebbe inoltre fare lo sgambetto ai piani messi a fuoco dal clan Tarabotto. Stefano Sorrentino è diventato infatti da questa settimana il nuovo proprietario dell’A.S.D. Chieri, che come già ribadito è senz’altro una tra le società dilettantistiche più importanti in Piemonte. A due anni dal ritiro dal calcio giocato, l’ex portiere di Toro e Chievo ha raggiunto un accordo con Luca Gandini, attuale presidente del club a cui subentrerà da luglio. Queste sono state le sue parole: «Sono onorato di ricevere il testimone da chi ha reso il Chieri così importante e apprezzato in tutto il panorama calcistico. Non vedo l’ora di cominciare e  di rituffarmi nel mondo che amo in veste di dirigente». Ci sarà una gran smania di mettersi in mostra tra le fila degli azzurri e questo complica dannatamente una gara che faceva pronosticare la comparsa del segno X. Il momento è già complicato per Solari, ma potrebbe diventare drammatico. Un altro passo falso potrebbe costare caro.