Perdere a Sanremo ci poteva stare ma ….

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Ci sono in un campionato quelle gare (specie in trasferta ad alto tasso di difficoltà) che se non incameri punti lo puoi anche mettere in preventivo. E questa terminata domenica (seconda di andata del gir.A della Serie D) con il classico risultato all’inglese tra i forti padroni di casa della Sanremese ed il nuovo Vado gestione Solari-Olivieri (un 2 a 0 che lascia pochi margini di appiglio) è probabilmente stata una di queste.Se però cerchiamo di entrare più nello specifico, troviamo che la doppietta siglata dall’ex Gagliardi e dal bomber Vita (reti entrambe siglate nella seconda frazione di gioco in cui i rossoblù sono apparsi alquanto sfuocati) trova ragioni più nei demeriti dei vadesi che nella superiorità almeno sulla carta dei matuziani ben diretti da Andreoletti.Il Comunale rivierasco resta un tabù pertanto perchè la prova di Lo Bosco e compagni non è stata di quelle convincenti, quasi a proseguo di un trend iniziato con la prova  in sofferenza con il Derthona che fra l’altro ne ha presi 4 a domicilio dal Chieri.Il campo in erba naturale e reso molto pesante per le abbondanti piogge non ha certo aiutato gli uomini del presidente Tarabotto, anzi.E c’è da aggiungere che un’azione da cineteca al 6° del primo tempo poteva portare in vantaggio De Bode e compagni e si sa che questo, come si sul dire, avrebbe inciso non poco sul’esito dell’incontro. Ma vorremmo focalizzare l’attenzione sull’aspetto principale : il Vado prende gol e li prende a due per volta.In questo caso l’impiego del giovane Favara da esterno destro (di fatto è un centrale difensivo) non ha convinto, fatto sta che si è ricorso poi alla sostituzione a beneficio di Zanchetta rivelatosi poi poco incisivo. Ora nell’anticipo di sabato alle 15 è in arrivo il secondo impegno consecutivo in esterno, questa volta con i quotati piemontesi del Casale che hanno saltato per maltempo la gara con il Sestri Levante. Vedremo se si saranno prese le giuste contromisure perchè in caso di sconfitta si sarebbe ultimi in classifica il che non era minimamente previsto.Insomma gli esiti della tanta auspicata  “revolution” stentano ancora a vedersi anche se alla lunga il lavoro dovrebbe pagare.