Ha comunicato il suo addio alle corse domenica, al termine dell ‘ultima tappa della Vuelta, quella che si concludeva nello spirituale traguardo del Santuario de Compostela. Ed in effetti ci sarebbe voluto un miracolo per rivedere nella forma migliore Fabio Aru, corridore al quale gli appassionati hanno voluto bene, soprattutto quelli in terra sarda. Ormai era al crepuscolo da tanto tempo, e più concretamente da un anno quando dagli schermi RAI, Giuseppe Saronni, dirigente della sua squadra, lo criticò per il suo rendimento al Tour. Sicuramente, e qualcuno non sarà d’accordo, Aru è stato un corridore incompiuto perché poteva sicuramente avere un palmares più nobile di un curriculum che porta in dote una Vuelta, un campionato italiano e ottimi piazzamenti. In una sua intervista di commiato dichiara che non tutti lo hanno compreso, soprattutto nei momenti difficili. Vero, ma i grandi campioni non puntano mai il dito contro qualcuno quando non se la sentono di voltarlo contro se stessi