Inebriati, e sarebbe grave il contrario, dalle imprese dei nostri azzurri, stiamo per il momento sottovalutando un problema molto grave per le nostre società sportive, e non soltanto di calcio che emergerà nelle prossime settimane. Il problema è quello relativo agli incassi che i nostri sodalizi, ma ovviamente anche quelli sparsi in tutto il Paese, riusciranno ad ottenere nella prossima stagione che, forse con giustificata fretta, consideriamo della ripartenza. A far scattare l ‘allarme sono state le dichiarazioni di Gravina, presidente della Figc, che, in una conferenza stampa a Coverciano, ha sottolineato come le società professionistiche chiedono un incontro urgente con il Governo per conoscere quale sarà la capienza massima per i nostri stadi. Questo dopo che Inghilterra e Spagna hanno già fatto sapere che la capienza sarà massima, mentre la Germania, proprio stamane, ha indicato in trentamila il numero degli spettatori per la Bundesliga. Da noi la prudenza invece è molto alta tanto che, per entrare nel mondo della scuola, molti presidi sostengono come sia ancora necessario mantenere la didattica a distanza. Secondo indiscrezioni la A e la B dovrebbero accontentarsi di un pubblico non superiore alle 5 mila presenze mentre per i dilettanti si potrebbe arrivare ad un 20 % della capienza. Questo ovviamente ricordando che un aumento dei casi in autunno porterebbe a misure più rigide. Certo le società dilettantistiche lanciano un grido di dolore perché senza incassi per il terzo anno consecutivo significherebbe morire o agonizzare. Nei prossimi giorni, anche con il supporto di interviste video, ascolteremo i protagonisti delle nostre squadre.