Libertas in piazza con 100mila persone per dire no al riarmo: lo sport è una scelta di pace

0
31

Una folla di oltre 100.000 persone ha riempito le strade della Capitale lo scorso 5 aprile per partecipare alla manifestazione nazionale per la pace, un evento imponente che ha unito associazioni, movimenti, studenti, famiglie, istituzioni e cittadini sotto un unico messaggio: basta guerra, basta riarmo. Investiamo in pace, diritti e futuro.

Tra i protagonisti dell’iniziativa anche il Centro Nazionale Sportivo Libertas, che ha aderito alla manifestazione con una rappresentanza istituzionale guidata dal Presidente Andrea Pantano, presente in qualità di uomo di sport, di educazione e di comunità.

«Essere qui oggi – ha dichiarato Pantano – significa affermare che lo sport non è un’attività marginale, ma una vera infrastruttura civile per la pace. È nei centri sportivi, nelle palestre scolastiche, nei campetti di periferia che si impara ogni giorno a rispettare le regole, a superare i conflitti con il dialogo e a costruire una cultura della cooperazione. È lì che formiamo i cittadini di domani. E per questo lo sport deve essere riconosciuto come bene strategico del Paese, al pari della scuola e della sanità».

Libertas ha scelto di essere in piazza per dire no alla deriva bellicista e alla logica del riarmo, riaffermando con forza la necessità di orientare le risorse pubbliche verso politiche che mettano al centro le persone, il benessere, l’educazione e la salute, anziché verso la produzione e l’acquisto di armi.

Il messaggio portato da Libertas è chiaro: lo sport è prevenzione, è educazione, è cura del tessuto sociale. Sostenere lo sport significa dare ai giovani opportunità di crescita e protezione, specialmente nei contesti più fragili, dove l’assenza di riferimenti educativi può generare emarginazione e violenza.

Nel corso della giornata, la delegazione Libertas ha camminato fianco a fianco con esponenti del mondo dell’associazionismo, dell’istruzione, della cooperazione internazionale e dei diritti umani, testimoniando un impegno comune: costruire un’Italia e un’Europa di pace, fondate sulla solidarietà, sulla giustizia sociale e sulla dignità umana.

«Investire nello sport – ha aggiunto Pantano – non è solo una scelta educativa, ma una scelta politica nel senso più alto e nobile del termine. Significa decidere di mettere al centro il futuro, le nuove generazioni e la coesione del Paese. In un tempo in cui si parla troppo di armi e troppo poco di scuola, cultura, sport e salute, dobbiamo alzare la voce. Perché la pace si costruisce ogni giorno, anche attraverso una partita giocata con rispetto, una gara fatta per migliorarsi, un allenamento che insegna il limite e la responsabilità».

La partecipazione di Libertas si inserisce nel solco di un impegno continuo per lo sviluppo di politiche sportive orientate alla promozione dei diritti umani, della cittadinanza attiva e dell’inclusione sociale, elementi fondamentali per una democrazia viva e resiliente.

Il Centro Nazionale Sportivo Libertas continuerà a essere presente ovunque si costruiscano ponti di dialogo e solidarietà, con lo sport come strumento concreto di pace quotidiana e giustizia sociale.