Una eliminazione che forse non brucia. Tuttavia la gestione…

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Mercoledì 20 lo stadio Chittolina di Vado Ligure ha ospitato il match alle 14:30 tra i rossoblu di mister Cottafava e il Saluzzo dell’ottimo Cacciatore, ex giocatore di alto livello. Il confronto ha visto come protagoniste due tra le squadre più in forma dell’intero girone A, naturalmente con obiettivi di graduatoria ovviamente diversi. Data per scontata una certa rotazione degli elementi in campo da parte dei vadesi vista l’abbondanza di cui può godere la rosa allestita in estate dai direttori Tarabotto e Mancuso, la particolarità consisteva nel fatto che domenica prossima le due compagini dovranno vedersela di nuovo in una da gare punti pesanti.Scarse le emozioni come era da prevedere, il che ha portato inevitabilmente complici i tanti cambi che hanno snaturato gli assetti base ai calci di rigore dove hanno prevalso i piemontesi grazie agli errori di Mele e Casazza ed ora dovranno vedersela con il Sangiuliano City vincente sulla Lavagnese.Tra le note positive il ritorno al gol seppur su penalty del centravanti Filippo D’Arcangelo un ex delle giovanili Rossoblù. Certamente questo tipo di partite sono le più difficili da gestire, un po’ come succede quando in prima serie si devono fare scelte tra Coppe Europee e Campionato, specie in prossimità di incontri importanti. I tifosi vorrebbero sempre vincere. I dirigenti idem. Mentre invece gli allenatori sono alle prese con recuperi di condizione, minutaggio, spazio alle seconde linee, ecc. Partendo dal presupposto che a mio parere giocare almeno un tempo in Coppa (specie per attaccanti e difensori) equivalga sotto il profilo delle tenuta atletica e della possibilità di eventuali infortuni ad un canonico allenamento, ritengo che si dovesse e si potesse fare meglio. Proporre in avanti la strana coppia Correngia-Gagliardi (impalpabile) quando si sarebbe a piacere pescato uno almeno dei tre tenores offensivi, ha messo il Saluzzo nella situazione di difendersi senza particolari affanni. Inoltre per i pochissimi paganti presenti sopportare una gara senza un tiro nello specchio di una delle due porte non è stato certo di sollievo.Una cosa è certa! Tanti giocatori che la domenica non trovano posto in squadra da titolari hanno perso l’occasione per mettersi in luce visto il basso livello agonistico della sfida. Morale, escluso l’esordio in categoria di alcuni giovani che va’ positivamente rimarcato, il Vado (detentore della prima Coppa Italia) esce dalla competizione pur avendo avuto una ghiotta opportunità di andare avanti. “Non capisco ma mi adeguo” avrebbe detto Maurizio Ferrini nelle vesti del venditore di pedalò di Cesenatico.