Roberto Longoni nasce a Milano nel 1925.
Da ragazzo è stato parte attiva del settore giovanile del Milan andando molto vicino al suo impiego nelle prime squadre, facendo parte della grande “rosa”.
Solo il lavoro in banca gli impedisce di sfondare in serie A e l’impossibilità di essere a disposizione tutta la settimana lo vede trasferito ad una società milanese che milita in serie C: qui Longoni stabilisce il record di segnare ben 35 reti in un solo campionato.
Durante la parentesi bellica dal 1943 al 1945 svolge servizio attivo nell’aeronautica militare.
Dopo la guerra, lavora nella Banca Popolare di Novara a Milano e viene riassunto nel Milan, con incarichi importanti fino al suo definitivo arrivo a Savona.
Giunto a Savona, gioca per molte stagioni nel club biancoblù della nostra città, divenendo poi tecnico responsabile del settore giovanile, per finire a ricoprire analoga carica anche nella vicina Vado.
Solo un grave infortunio al ginocchio lo costrinse a dire no alla Juventus restando fermo per quasi due anni e terminando la sua già brillante carriera di calciatore nel 1952 quando da Savona passa all’Albenga dove disputa due eccellenti campionati fino al suo secondo grave infortunio nel 1955: episodio questo che segna la fine della sua attività agonistica e l’inizio di quella di dirigente sportivo.
Ma oltre al calcio come abbiamo detto, si dedica anche alle bocce e al tennis, discipline in grado di dargli grandi soddisfazioni.
È stato anche fra i fondatori della sezione bocciofila di Zinola, ha collaborato con la Polisportiva Quiliano ed alla U.S. Legino.
Da sempre è socio della sezione “Rinaldo Roggero” della U.N.V.S. (Unione Nazionale Veterani dello Sport) dove ricopre per molti anni il ruolo di consigliere.
Un uomo di sport decisamente alla vecchia maniera, schietto, preciso nei rapporti con tutti e sempre disponibile verso gli sportivi.