Omaggio al prof. Mario Ostuni, il mio grande ed inimitabile “maestro di vita”

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Quanti bei ricordi, quanta nostalgia, anche a distanza di tanto tempo.Nonostante mi fossi già brillantemente diplomato e fossi un giovane e promettente laureando quanto ebbi l’onore e la fortuna di conoscere “il professore” mi si aprirono nuovi scenari che mi permisero di dare una vera continuità al mio percorso di crescita. Mi ero già messo in luce come allenatore nelle Giovanili di Calcio e questo mi valse l’entrata nell’entourage delle Rappresentative Provinciali della Figc. Vi approdai per meriti sportivi e grazie all’opportunità datami dal presidentissimo Carmine Iannece ( leva 39 anch’egli, collega professore di Ostuni all’ENAIP e tutt’ora sul ponte di comando) ma se seppi conservare la carica e diventare ciò che ritengo di essere oggi, lo devo al “maestro di vita e di sport” che mi scelsi.Scegli accuratamente il tuo mentore, vale a dire colui che ti può aiutare a realizzare ciò che conta veramente per te, non è certo un’impresa facile..Chi ha avuto, come me, l’occasione di essere aiutato da un  maestro spirituale, un coach o un counselor, che dir si voglia, già nello svolgimento del cammino che lo attende si rende conto delle molte opportunità che sarebbero rimaste fuori dal suo orizzonte senza un tale competente e qualificato aiuto. Le molte tecniche e metodi che decidi di applicare nel tuo percorso di crescita personale ti accorgi che derivano pur sempre da un punto di origine che ti permette di vedere più chiaramente il tuo futuro utilizzando in special modo l ‘effetto specchio.
La scelta di una persona che ti aiuti nei momenti cruciali è un passaggio in cui va riposta la massima attenzione perché può risultare determinante nelle sorti della vita.
Un mentore non ha la funzione di prendere decisioni per te ma il suo ruolo è principalmente fare squadra con te, le tue competenze, la tua esperienza e soprattutto i tuoi tratti caratteriali.
E’ perciò un processo unico e irripetibile in cui si crea una sinergia tra le migliori potenzialita’ disponibili, il contesto del momento e, ciò che spesso è più importante, i tuoi sogni e i tuoi desideri. Ed è proprio dalla stretta collaborazione tra un grande professionista come era il prof. Ostuni ed un serio e volitivo candidato al miglioramento quale mi ritengo che nascono infatti le soluzioni vincenti : nessuno dei due da solo sarebbe magari in grado di trovarle, ma come sempre succede lavorare bene assieme produce i migliori frutti”. Ex calciatore, ex arbitro, ex allenatore, nessuno più del prof aveva fatto la gavetta e proprio per questo motivo poteva trasmetterti la sua enorme esperienza. Era anche un ottimo Consigliere del Comitato Regionale Ligure ( due mandati consecutivi svolti con bravura) dove aveva appreso l’arte della diplomazia. In pratica un cardinale Richelieu, come amavo definirlo, fedele servitore della “ragion di Stato”. A tutti gli effetti una vera eminenza grigia. L’espressione per chi non lo sapesse deriva dal francese éminence grise, ed è parte integrante del vocabolario universale dell’umanità. Trattasi di una figura, solitamente matura negli anni che affianca e supporta costantemente, ma riservatamente, il capo di Stato, fornendogli consigli, suggerendo politiche da adottare e formulando strategie da implementare. E’ il consigliere per antonomasia, una persona che, essendo più realista del re, spesso e volentieri può combaciare con o sovrapporsi ad altre figure simili, quali sono il potere dietro alla corona e il grande burattinaio. Ogni capo di Stato che si rispetti ha una o più eminenze grigie: preparati figuri, battezzati alle arti sacre della guerra e della diplomazia, che sanno come muoversi nel mondo, che conoscono le leggi del bellum omnium contra omnes e che aiutano i loro re Davide ad affrontare e vincere i Golia di turno.Questo è stato per me, il Professore. Un esempio, un ostacolo da affrontare per severità di giudizio, un vero amico che però non mi ha mai regalato niente a livello di criticità obbligandomi sempre a dare il massimo.Una cosa ci univa in maggior modo oltre all’affetto e alla stima reciproca : l’idealismo. Eravamo e lo siamo ancora, io su questa Terra lui da Lassù, due inguaribili sognatori. Fu un sogno divenuto realtà la sua amatissima “Judax” una società inizialmente a carattere parrocchiale, nata con tutti i ragazzi figli di operai che abitavano nelle case popolari di via Saredo e che frequentavano l’ambiente dell’oratorio, che grazie alla collaborazione di don Frumento, don Revello e don Rossi  riuscì a iscriversi al campionato provinciale del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) nel 1961 e ad ottenere il primato di essere stata la prima squadra in Italia a poter indossare le maglie da gioco sponsorizzate. Come fu un sogno gemellare la società di mutuo soccorso delle Fornaci e l’oratorio di San Luigi, per poi fondare la “Chimor Fornaci” che partecipò al campionato di terza categoria, unendo i quartieri di Chiavella – Moroni – Fornaci. Se da 15 anni sono riuscito a dar vita e futuro ad una fantastica creatura come la mitica ed ineguagliabile “Cantera Torre de Leon” lo devo anche ai suoi preziosi insegnamenti (gli stessi del cardinale Richelieu) a cui mi ispiro costantemente nel mio interfacciarmi con le cose della vita, sia in campo sportivo, che sociale, che spirituale:

Il nemico del mio nemico è mio amico
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio
L’imprevedibilità è un’arma
Ricostruire dalle fondamenta può essere più conveniente di un restauro
L’importanza di trasmettere i sogni (specie ai giovani)