La Turris un esempio di formazione: la scuola è un aspetto fondamentale per la crescita dei ragazzi

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Grande attenzione alla crescita complessiva di ogni calciatore, sia sotto l’aspetto tecnico che comportamentale. È l’approccio della Turris, appena approdata ai quarti di finale del campionato Under 16 di Serie C e ancora in corsa per un posto ai play off nell’Under 15. Una realtà che, oltre alla parte calcistica, segue i propri ragazzi sotto tutti gli aspetti che riguardano la crescita di ogni individuo, con l’obiettivo di formare dei giovani uomini e non soltanto dei calciatori. “Per noi è molto importante curare i nostri ragazzi a 360 gradi – ha dichiarato Catello Passaro, responsabile del settore giovanile della società – e al di là della parte tecnica ci teniamo moltissimo all’aspetto comportamentale e al rendimento scolastico dei nostri atleti. E su queste linee guida che abbiamo deciso di seguire siamo molto rigidi, anche a costo di non far giocare chi per esempio non studia”.
Una mentalità finalizzata a creare un ambiente sano e formato da giovani che seguono le regole e sui quali viene investito un grande lavoro di staff, che comprende anche una scuola calcio, che quest’anno può contare sulla partecipazione di ben 400 bambini. “Molti dei nostri giocatori provengono dalla scuola calcio, nella squadra Under 15 guidata da Luigi Froncillo, praticamente tutti ed è una grande soddisfazione vedere certi risultati. Stesso discorso per l’Under 16 allenata da Ciro Vivace, che facendo un grande lavoro sui ragazzi, soprattutto nei momenti difficili, ha rispettato le aspettative che avevamo a inizio stagione e ora, senza temere nessuno, affronterà i quarti così come ha disputato l’intero campionato”. Fondamentale, come ha tenuto a evidenziare Passaro, lo stretto legame con la prima squadra, che osserva molto da vicino le formazioni giovanili, per valutare se qualcuno è pronto a compiere il salto tra i grandi. Un’attenzione riservata anche a chi in quel determinato momento non risulta ancora idoneo per un campionato di Serie C, con l’attivazione di percorsi alternativi, come una o due stagioni in prestito anche nei dilettanti, per osservarne il percorso di crescita e decidere successivamente se riportarlo a casa.
“È chiaro che, come tutti i vivai, il nostro obiettivo primario è formare calciatori in grado di arrivare fino alla prima squadra per questo è importante il rapporto che abbiamo con la società e il nostro modo di lavorare che mira a comporre dei gruppi sin dalle prime fasce d’età, in grado di percorrere l’intera filiera giovanile”.