L’Ufficio Marchi parrebbe aver validato il passaggio da Simone Marinelli a La Vela Srl e quindi ora il Città di Savona attende l’ultimo ok per il ritorno nel capoluogo dell’ovetto biancoblu’ a strisce verticali. La news è apparsa sul portale nazionale dell’Ufficio Marchi e Brevetti, e costituisce di fatto una novità fondamentale per le dinamiche calcistiche biancoblu.
Il tanto ventilato passaggio del marchio del Savona Fbc da Marinelli alla Vela Costruzioni SRL è stato infatti accolto dagli uffici competenti.
L’ex presidente di Savona e Albenga aveva posto dei dubbi infondati sulla validità della trascrizione al gruppo romano, ma lo scorso 28 marzo, dopo un mese esatto dal deposito, la pratica è stata accettata. Un passaggio fondamentale per l’attuale dirigenza del Città di Savona che, proprio con il gruppo capitanato da Massimo Cittadino, ha firmato l’accordo per l’acquisto del marchio lo scorso 29 febbraio. Per far luce sul susseguirsi di voci il Città di Savona ha deciso di indire una conferenza stampa per fare il punto sul suo primo anno di vita. In merito alla questione marchio ecco la reazione a caldo: “Basta attacchi infantili, lo abbiamo comprato ed è nostro” Circa il contesto societario tante sono le cose fatte in questi primi dodici mesi. In particolare, detto dell’acquisizione del marchio ( “abbiamo risolto tutto in un attimo nonostante la trattativa non sia stata breve”)
il club ha sottolineato il lavoro fatto per radicarsi nel territorio. Sono 140 gli abbonati e 90 gli sponsor. Questa è la prima volta che savonesi doc ci hanno messo faccia, soldi e tutta la passione possibile. Mi farebbe piacere a tutti che si realizzasse qualcosa di importante. Ne abbiamo passate tante in questi anni e finalmente c’è chi cerca di fare le cose in modo pulito. Speriamo che qualche sponsor corposo ci dia una mano”.
Questione stadio Bacigalupo: “ La situazione è drammatica. Fare un primo intervento per utilizzo del campo e gradinata comporterebbe una spesa non indifferente che il comune al momento non riesce a sostenere. L’ammontare della cifra è a sei zeri e nessuno ha uno zio in America, Serve un investimento con una concessione molto importante. A tutti noi piacerebbe giocare al Bacigalupo e vogliamo ringraziare i gestori. I nostri ragazzi si sono allenati in dieci campi diversi e il Bacigalupo è diventato un riferimento grazie ai gestori e all’assessore, che hanno dimostrato di avere a cuore la faccenda. L’attuale gestore ha un range di spese non indifferente. Molto probabilmente non ne ha tratto nessun utile, anzi magari qualche perdita l’ha ottenuta. Per i prossimi tre o quattro anni ci vorrà una collaborazione tra tutti”. In merito al Campionato:
Il tanto ventilato passaggio del marchio del Savona Fbc da Marinelli alla Vela Costruzioni SRL è stato infatti accolto dagli uffici competenti.
L’ex presidente di Savona e Albenga aveva posto dei dubbi infondati sulla validità della trascrizione al gruppo romano, ma lo scorso 28 marzo, dopo un mese esatto dal deposito, la pratica è stata accettata. Un passaggio fondamentale per l’attuale dirigenza del Città di Savona che, proprio con il gruppo capitanato da Massimo Cittadino, ha firmato l’accordo per l’acquisto del marchio lo scorso 29 febbraio. Per far luce sul susseguirsi di voci il Città di Savona ha deciso di indire una conferenza stampa per fare il punto sul suo primo anno di vita. In merito alla questione marchio ecco la reazione a caldo: “Basta attacchi infantili, lo abbiamo comprato ed è nostro” Circa il contesto societario tante sono le cose fatte in questi primi dodici mesi. In particolare, detto dell’acquisizione del marchio ( “abbiamo risolto tutto in un attimo nonostante la trattativa non sia stata breve”)
il club ha sottolineato il lavoro fatto per radicarsi nel territorio. Sono 140 gli abbonati e 90 gli sponsor. Questa è la prima volta che savonesi doc ci hanno messo faccia, soldi e tutta la passione possibile. Mi farebbe piacere a tutti che si realizzasse qualcosa di importante. Ne abbiamo passate tante in questi anni e finalmente c’è chi cerca di fare le cose in modo pulito. Speriamo che qualche sponsor corposo ci dia una mano”.
Questione stadio Bacigalupo: “ La situazione è drammatica. Fare un primo intervento per utilizzo del campo e gradinata comporterebbe una spesa non indifferente che il comune al momento non riesce a sostenere. L’ammontare della cifra è a sei zeri e nessuno ha uno zio in America, Serve un investimento con una concessione molto importante. A tutti noi piacerebbe giocare al Bacigalupo e vogliamo ringraziare i gestori. I nostri ragazzi si sono allenati in dieci campi diversi e il Bacigalupo è diventato un riferimento grazie ai gestori e all’assessore, che hanno dimostrato di avere a cuore la faccenda. L’attuale gestore ha un range di spese non indifferente. Molto probabilmente non ne ha tratto nessun utile, anzi magari qualche perdita l’ha ottenuta. Per i prossimi tre o quattro anni ci vorrà una collaborazione tra tutti”. In merito al Campionato:
“La società è partita a luglio con un mister diverso. Un cambio è avvenuto dopo il mese di dicembre, con tutte le difficoltà del caso Biffi, un tecnico che sta cercando di dare alla squadra la mentalità giusta. Ad oggi non possiamo dire niente sui ragazzi, che stanno giocando in un torneo di Prima Categoria di buon livello che è come se fosse una Promozione. Noi siamo riusciti a rimanere legati al carro playoff, in queste due partite abbiamo il destino nelle nostre mani e vogliamo andarle a vincere entrambe. La società punta a piazzarsi nelle migliori posizioni per andare in Promozione. Chi si chiama “Savona FBC” non può prescindere da lottare per la vittoria. Abbiamo nome e tradizione, non possiamo fare a meno. Quest’anno è stato l’anno delle Albissole, a cui rinnoviamo i complimenti, però ci abbiamo messo quello che pensavamo fosse giusto. I limiti sono quelli di una società nuova, di una squadra fatta in estate e a cui è stato cambiato l’allenatore in un momento delicato. I ragazzi hanno dovuto assimilare in fretta i concetti del nuovo mister prima di riprendersi. Alcuni arbitri hanno assunto un atteggiamento poco collaborativo, riconosciamo che sono comunque costretti ad essere attenti su tutto”.