Ah, è la cumbia della noia.Total !

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Consiglio vivamente di abbandonarsi all’ascolto del pezzo (ritmi latini intrecciati alle sonorità più elettroniche di Madame e Dardust) con cui Angelina Mango ha trionfato a Sanremo per sopravvivere al tormentone della vexata quaestio del marchio del Savona Fbc tornato improvvisamente alla ribalta. Eppure il testo deve aver offerto al redivivo avv. Cittadino lo spunto per cercare di contraddire l’usuale concezione che si ha della noia, sentimento che generalmente viene combattuto, ma che l’ex presidente biancoblù accoglie invece come trampolino di lancio verso qualcosa di nuovo, in definitiva come un’occasione imperdibile di rinascita. Si sa che molto spesso i momenti tristi sono il seme, il preludio a una nuova felicità, il buio prima della luce. Non si deve aver paura della noia quindi ma anzi va accolta, ed è molto importante, così come tutti i sentimenti che ci portano giù, in fondo. C’è una risalita, sempre. Ed è nei momenti difficili che bisogna ballarci sopra.Ma noi sportivi e fedelissimi biancoblù qui a Savona proprio non ci riusciamo. A dirla in soldoni : ” non se ne può più” di un tira e molla che ha proprio stufato anche i Santi ( e non quelli Francesi). Traiamo l’occasione dalla ennesima, recente, stucchevole e ripetitiva intervista rilasciata dal vulcanico forense calabrese dal titolo : “Nulla di nuovo sotto il sole di Roma”, con cui ci fa sapere come non vi siano novità sul tema dello storico marchio del Vecchio Delfino, e che se offerte allettanti non dovessero arrivargli sarebbe pronto a ridare nuovamente una mano. Nella smentita categorica e perentoria formulata: “Non ho ricevuto assolutamente nessuna telefonata, né richiesta” (leggasi, tutto tace) si ravvedono i motivi per abbandonarsi al dolce ritmo della cumbia.La sofferenza aumenta se il ricordo và a quel fatal incontro avvenuto nell’inizio ottobre scorso (paiono secoli oramai) in cui  l’ex numero uno biancoblù, il ligure Simone Marinelli sembrava aver trovato un accordo di massima per l’acquisto che a gennaio poi (causa un colpo di mano con cambio di carte in tavola : non siamo noi a dirlo) non è stato più formalizzato. Forse più che l’effetto della “cumbia della noia” si è trattato di una boutade per attirare l’attenzione e ridare appetibilità ad un marchio che nonostante il blasone non trova compratori e che men che meno ci riuscirà qualora si subodorasse che si intenda farci sopra una speculazione. Caro avvocato Cittadino è indubbio che con il suo Gruppo abbia “salvato” il Savona in un momento difficile. In allora in tanti credevamo “nell’uomo nuovo che avanza” nonostante le ricerche effettuate presso la Camera di Commercio ed altri lidi non andassero in quell’ aurea direzione. Guardi che sappiamo bene chi poi ci ha messo i soldi “veri” per proseguire l’attività, così come non ci pare che l’amministrazione comunale le abbia messo più di tanto i bastoni nelle ruote”. E circa l’ambiente, la invito ad un sforzo di autocritica. Se ritiene di trovarselo contro, si chieda magari il perché! Sarà mica che Ella si sia sbilanciato in proclami faraonici promettendo la serie C se non la B? Sarà mica che abbia millantato la composizione di una rosa da mille e una notte per poi non riuscire nemmeno a tesserare i presunti top camerunensi? Sarà mica che i tifosi di qualsiasi città d’Italia se li sarebbe trovati contro se avesse annunciato stadio “green”, i possibili concerti e spettacoli di arte varia, il nuovo impianto stratosferico ad Altare con tanto di bretella autostradale a supporto, le collaborazioni con big del professionismo mai avvenute, le Scuole Calcio Savona a Trastevere, e qui mi fermo.Tutte queste improvvisazioni tragicomiche hanno indotto anche quello che consideravate l’unico vero competente in materia “calcio giocato” della vostra cordata (mi riferisco all’ex suo collaboratore e poi addirittura presidente, Sebastiano Cannella) a dare le dimissioni e a telarsela a gambe levate. Senza dimostrare un minimo pentimento a riguardo degli errori fatti e reiterati nel tempo, se adesso, dopo aver dichiarato che con la provincia di Savona ha chiuso per sempre, ha miracolosamente ritrovato la presunta disponibilità a rimettersi in discussione allestendo un team e uno staff tecnico non di matrice savonese (non sia mai detto) per creare una compagine effettivamente competitiva, cosa si aspetta che le rispondiamo in coro :

” Una corona di spine, sarà il dress-code per la nostra festa. Ah, è la cumbia della noia.Total! Total!”