Amarcord biancoblù con la presentazione del libro “Pierino Prati-ero Pierino la Peste”

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L’Associazione culturale no-profit Cristoforo Colombo “Natural di Savona” non si limita solo a divulgare i documenti storici che attestano Savona come luogo di nascita dell’Ammiraglio, ma cerca di ricordare anche la Città di Savona e la sua storia. In questo quadro di attività ha presentato sabato 10 febbraio alle 15.30, a palazzo Sisto, in Sala Rossa (con seguito alla Libreria Edizioni Paoline in via Santa Maria Maggiore 13 dalle 18,30 per firma copie), alla presenza del Sindaco avv. Marco Russo e dell’assessore allo sport Francesco Rossello, il libro “Pierino Prati-ero Pierino la Peste”, dedicato all’ex calciatore di Savona, Milan, Roma, Fiorentina e Nazionale. Dopo i saluti ufficiali di Mauro Zunino (“oggi apriremo una pagina di storia calcistica straordinaria “) è spettato al noto giornalista Sandro Chiaramonti il compito di intervistare Cristiano Prati, figlio dell’indimenticato Pierino, coautore del testo insieme a Remo Gandolfi, parmigiano e milanista doc, afflitto (cito testualmente) dalla “Pratite”. Attraverso domande che hanno messo subito a proprio agio gli ospiti chiamati in causa, sono stati rievocati traguardi sportivi, personaggi e storie di quel periodo, nonché le vicende sportive ed umane del Pierino che tante emozioni ci ha regalato in una lunga carriera al limite dell’irripetibile. Purtroppo la coincidenza con i turni di campionato, con la Giornata del Ricordo e con gli eventi meteo non certo propizi hanno impedito il sold out ma pur sempre una buona quota di addetti ai lavori e di nostalgici hanno voluto partecipare all’evento tra cui Felicino Vaniglia in rappresentanza del Delegato Coni cav. Roberto Pizzorno, Alessandro De Lucis dirigente AIC, Pino Cavallaro a nome degli Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia e parecchi altri. Visibilmente commosso Vittorio Panucci che ha voluto ricordare il campione ma soprattutto il vero amico pieno di empatia e lealtà : insomma una “persona per bene” come dai più è stato ribadito. Il testo biografico uscito in edicola dal 7 dicembre ripercorre la carriera strepitosa del grande attaccante nato a Cinisello Balsamo nel 1946 e si fregia della prefazione di Walter Sabatini e della postfazione di Gigi Riva per le Edizioni Urbone Publishing. “È per me un grande piacere parlare di Pierino e sono felice di avere l’occasione per farlo – si legge nella postfazione di Riva scritta poco prima della sua recente e dolorosa scomparsa – Ci hanno considerati per anni ‘rivali’ ma in realtà tra noi due non solo c’è sempre stata la massima correttezza… ma Pierino ed io eravamo veramente amici. Ho sempre avuto per lui una grande ammirazione. Pur sapendo che in Nazionale non aveva molto spazio arrivava in ritiro sempre sorridente, allegro e di grande compagnia. Mai una polemica, mai una battuta fuori luogo. Neppure con il sottoscritto che in fondo era il motivo per cui lui non giocava spesso. Non mi ha mai fatto pesare questa cosa. Anzi. Sapere che dietro avevo uno come lui era per me uno sprone a fare bene perché sapevo quanto era forte e quanto avrebbe meritato quanto il sottoscritto di giocare. Eppure nonostante questo non ho mai sentito alcun tipo di pressione, invidia o acredine. Giocavo tranquillo perché sapevo che Pierino lo era altrettanto, in attesa della sua occasione da persona seria e corretta quale era. Che bomber è stato! Ha avuto dei momenti eccezionali ( vedi la tripletta in finale di Champions) e in quel periodo di grandi attaccanti ce n’erano davvero tanti… Come forse non è mai più capitato nella storia del nostro calcio. Io lo avrei preferito in campo con me invece che averlo come alternativa ma Valcareggi ( anche tra Rivera e Mazzola lo stesso dilemma) lo ha sempre considerato come il mio sostituito. Purtroppo abbiamo giocato poche partite insieme… Troppo poche. Pierino… Lo ricordo sempre con grande affetto”. Tanti gli ex suoi compagni di gioco che interpellati dal figlio e dal suo amico coautore non hanno lesinato complimenti e cari ricordi. Da Cabrini (che credeva fosse un mancino, quando invece Prati era un destro naturale dotato di un sinistro favoloso…e dalle parti del Bacigalupo lo sappiamo bene), ad Albertosi, da Altafini ( “un grande bomber : veloce, scaltro, coraggioso e in acrobazia un vero portento!”) ad Antognoni (che lo ha descritto in Viola), da De Sisti a Cordova (che del Prati in giallorosso hanno sottolineato l’umiltà), sino ad arrivare a Zoff ( “abbiamo condiviso momenti mitici con la Nazionale, su tutti la vittoria agli Europei del 1968 e i Mondiali messicani del 1970″) ed infine a Galliani (” ho potuto apprezzare da vicino la sua passione e dedizione nel lavoro nei Milan Camp. Non ho dimenticato il suo messaggio, che peraltro condivido: prima di essere grandi calciatori, si deve essere grandi uomini. Pierino Prati è stato esattamente questo: un grande calciatore e un grande uomo”). E passiamo alle due parentesi in biancoblù. Dapprima in prestito dal Milan nell’autunno della stagione 1966/67 (Serie B : 29 presenze e 10 reti, che non bastarono ad evitare la retrocessione). In seguito nella stagione 1978-1979 ripartì sempre dal Savona, che nel frattempo era scivolato in Serie C2 dove ritrovò parzialmente l’antica vena realizzativa. Militò in maglia biancoblù per un triennio, inframezzato da una breve parentesi negli Stati Uniti coi Rochester Lancers, chiudendo con l’agonismo al termine del campionato 1980-1981. Se con i rossoneri aveva vinto tutto a detta del figlio la città che più gli era rimasta nel cuore era stata proprio la nostra.Pare si fosse interessato il Presidente Sandro Pertini in persona per farlo ritornare all’ombra della Torretta. Fatto sta che tutti noi siamo orgogliosi di averlo avuto tra gli striscioni. Prima di concludere il report di quello che è stato un appuntamento da non perdere per quanti amino lo sport, il calcio e Savona (città e squadra), vorrei apportare il mio contributo all’approfondimento di una figura di cui sono state evidenziate le qualità del giocatore top, dell’amico che tutti vorrebbero avere, del padre presente e premuroso, a cui trovo giusto aggiungere quelle del buon mister. La sua carriera di allenatore iniziò quando il 5 febbraio 1984 venne chiamato sulla panchina del Lecco.
Vi trovò una squadra in piena crisi: attraverso un profondo lavoro psicologico e tattico riuscì a evitare il baratro della retrocessione in Promozione, anche grazie alla fortuna e a qualche combinazione che favorì la permanenza dei blucelesti in Interregionale. La sua esperienza al “Rigamonti-Ceppi” si concluse al termine della stagione, ma un’impresa del genere gli consegnò meritatamente l’etichetta di Bluceleste forever!
Successivamente, Prati allenò la Solbiatese nella stagione 1988-1989, portando i nerazzurri alla promozione in Serie C2, dopo aver vinto lo spareggio contro la Pro Lissone. Nel campionato 1989-1990 guidò, sempre in Interregionale, il Bellinzago con cui sfiorò anche lì la promozione in C2 chiudendo l’annata al terzo posto, a due sole lunghezze dal Saronno vincitore del torneo. Nella stagione successiva passò alla guida della Pro Patria, ma le cose non funzionarono. Dopo una serie di risultati negativi, con exploit vanificati da clamorosi tonfi nelle gare interne, Prati decise di dimettersi all’indomani di una doppia sconfitta interna contro Corsico e Seregno, entrambe 1-0; complici anche i rapporti non proprio idilliaci che si erano creati con lo spogliatoio, il tecnico rassegnò le dimissioni al termine della 20ª giornata. Stava nascendo “l’era dei Procuratori” e su quel terreno Prati, alfiere del calcio che fu, non seppe muoversi rifiutando di scendere a compromessi e di prestarsi a giochi che non facevano parte del suo corredo culturale e valoriale. Un gran peccato per il movimento ma forse fu un bene perchè si  poté concentrare sui giovani, sui tanti giovani che tanto gli devono. Me incluso che nel Trofeo Moreschi del 95 mi volle omaggiare con una cravatta ufficiale del Milan quale selezionatore “emergente” della Figc. Da allora la  metto solo nelle occasioni veramente speciali con la speranza di onorare il dono prezioso ricevuto da un personaggio che rimarrà per sempre nel nostro cuore!