Il prossimo Zaniolo potresti essere tu. Ecco 4 passi per iniziare

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Da scarto della Fiorentina, a pezzo pregiato del campionato Primavera, diventato poi merce di scambio per raggiungere un Top Player come Nainggolan, il battesimo al Bernabeu, il primo gol (capolavoro) in serie A fino alla notte magica di Champions League con la doppietta al Porto.
Da “scarto” a “più giovane italiano di sempre a segnare una doppietta in Champions League”. Quando la vita ti cambia in 18 mesi. Il passo è stato breve, o almeno lo è stato più di quello che generalmente si possa pensare. La certezza che la storia di Zaniolo ci lascia è che anche i giovani possono emergere, e non venite a parlare di talento. E’ evidente che quello dell’ex centrocampista della Roma (poi Galatasaray ed ora Aston Villa) è puro e cristallino, ma quanti talenti puri e cristallini sfioriscono perché non adeguatamente coltivati ed annaffiati col duro lavoro? La certezza è che lo straordinario caso di successo di Zaniolo può essere replicato da altri giovani che magari oggi sono stati scartati o scaricati, che navigano intrappolati in categorie meno nobili, che non si sentono valorizzati dal proprio allenatore ma che in fondo in fondo sognano una notte come quella di Nicolò. Ma qual è la strada per trasformare il Sogno in splendida realtà?Vogliamo suggerire qui 4 passi fondamentali per iniziare.
Il primo passo è avere chiaro e ben definito l’obiettivo che si vuole raggiungere. Sembrerà strano ma pochissimi hanno le idee chiare su questo punto. Molti dicono “io continuo ad allenarmi al massimo poi vediamo cosa succede” oppure“vorrei arrivare il più in alto possibile”. Questi sono solo alcuni semplici esempi di idee poco chiare circa l’obiettivo che si vuole raggiungere e di conseguenza la certezza di un fallimento annunciato. Sarà sicuramente capitato di sentire l’intervista di un campione che dopo aver realizzato un’impresa importante spesso dichiara “è il sogno che avevo fin da quando ero bambino”. Se capita di leggere la biografia di qualche campione del calcio o dello sport in generale si trovano affermazioni simili. Avere un obiettivo chiaro significa avere una meta precisa da raggiungere. Questa meta deve essere definita e specifica, non generica. Dire “arrivare più in alto possibile” oppure “diventare un calciatore professionista” è troppo generico e non specifico. Cristiano Ronaldo è un professionista come lo è chi gioca in lega pro, ma è la stessa cosa? Per essere più chiari: andare in vacanza al mare è un obiettivo generico, andare a trascorrere le vacanze a Formentera dal 10 al 20 luglio è un obiettivo specifico. Allora per fare il primo passo, bisogna rispondere a questa semplice domanda: qual è l’obiettivo che vuoi realizzare giocando a calcio? Se la prima cosa che viene in mente è una risposta generica  basta stare tranquilli, partire da lì e cominciare a farsi domande che aiutano a specificarla.Ci vorranno applicazione e un po’ di tempo per troverai la risposta che si cercava.
Fatto il primo, passiamo al secondo passo che consiste nel sapere esattamente cosa serve per realizzare il tuo obiettivo. Qui entriamo probabilmente in un ambito tecnico – tattico e fisico – atletico che compete ad altri professionisti. Un suggerimento: partire dalle proprie abilità. Sapere esattamente quali sono. Perciò è meglio fare un ripasso. Prendere foglio e penna e cominciare a fare l’elenco delle qualità, delle caratteristiche e di tutte quelle risorse di cui si è in possesso, sono proprio queste che  permetteranno di raggiungere l’obiettivo prefissato. Tutto ciò che si è ottenuto fino ad ora è proprio grazie alle proprie qualità e a come si è saputo metterle in gioco. Può essere che durante il percorso qualcosa si sia inceppato e sia stati costretti ad interrompere la crescita professionale.
Il terzo passo è quello decisivo e consiste nell’avere una strategia, un piano d’azione. Significa sapere come utilizzare le proprie risorse per realizzare l’obiettivo che cambierà in modo decisivo la tua vita professionale. Per fare questo si consiglia di prendere ispirazione da un calciatore che ha caratteristiche simili alle proprie e che però ha già raggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero prendere come modello di riferimento un giocatore che si ammira, che si stima e che si vorrebbe emulare. Quando lo si è individuato comincia l’osservazione con maggiore attenzione, per studiarlo ed imitarlo. Lui è semplicemente la dimostrazione di come sia possibile raggiungere il nostro stesso obiettivo utilizzando caratteristiche simili nostre. Com’è stato possibile? Come si sarà allenato ogni giorno per ottenere quello che ha ottenuto? Come ha affrontato la vita professionale? E come ha saputo coniugarla con quella privata? Probabilmente lui è più avanti di  noi ma questo dipende dal fatto che ha allenato e amplificato le sue qualità con il lavoro quotidiano. Quanti sono i calciatori che hanno talento e credono che il talento da solo sia sufficiente per ottenere risultati? Se si è tra questi il pensiero è profondamente sbagliato. Il talento è come una rosa, se non la annaffi tutti i giorni sarà destinata ad appassire diceva Arsene Wenger, storico manager dell’ Arsenal. Quanti talenti sono sbocciati come delle splendide rose e poi sono appassiti in pochissimo tempo? Il calcio è pieno di queste storie. Se ne conoscono parecchie. Se si vuole evitare di essere i prossimi dell’elenco occorre affrontare la vita da vero professionista e allenarsi sempre oltre il massimo delle possibilità con la voglia costante di migliorarsi giorno dopo giorno.
Fatto questo arriviamo al quarto passo. Perché tutto il lavoro fatto fin qui abbia un senso dobbiamo avere la costanza di misurare i progressi ottenuti e, ovviamente, anche l’obiettività di dirci le cose che non stanno andando come avremmo voluto. Dobbiamo allenarci ad autoanalizzare il lavoro e a trovare i giusti correttivi, con serenità e consapevolezza dei nostri mezzi. È arrivato il momento di dire STOP agli alibi e alle scuse, ciò di cui abbiamo bisogno per realizzare i nostri sogni è già dentro di noi. Dobbiamo assumerci la responsabilità di prendere in mano la nostra vita e di condurla verso il porto della felicità che desideriamo e che certamente meritiamo. Dobbiamo solo decidere di farlo, quando si è preso questa decisione basterà mettersi in cammino.

 Questi consigli provengono da Roberto Civitarese un mental coach affermato nato a Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, nel 1970 che da sempre ha una grande passione per il calcio.Dedicandosi anche al settore giovanile fungendo da accompagnatore per la squadra giovanile del Piacenza, ha cominciato ad introdurre le tecniche di PNL e
sviluppo personale nel mondo dello sport. Da qualche tempo ha creato una vera e propria “scuola” di allenamento mentale, la Nexeld Academy, che offre ai calciatori, compresi quelli delle giovanili, l’opportunità di intraprendere un percorso con questa modalità fruibile in qualsiasi momento e in ogni luogo.