Per poter elevare la competitività dei gruppi selezionati il responsabile tecnico della fucina biancorossa savonese punta tutto sulla rapidità: dalle partitelle a tema, agli schemi da applicare, ai metodi di gioco scelti è una continua corsa contro il tempo. Con un occhio particolare al posizionamento della difesa. “Più veloci, più veloci, dai, dai!”. Mister Vaniglia e i suoi coach assistant non smettono mai di chiedere movimenti fulminanti in campo. Perché per provare a vincere un torneo che si disputa su 2 tempi da venti minuti ciascuno occorre essere Fast. E anche Furious. La squadra la si vuole veloce, rapida, incisiva, insistente, arrabbiata. E bella. Già dalle prime amichevoli e dai primi allenamenti bisogna procedere nell’insistere su questo “concetto chiave” con sistematico indottrinamento fatto di dinamismo, di tattica, di idee e di istruzioni. Si deve imparare e assorbire anche divertendosi. “Di errori – ripete il tecnico – non ne dobbiamo fare più”. Movimenti, scivolamenti, ci si sposta verso la palla ma tenendo le distanze. Nessun gesto deve risultare impossibile, perchè le cose vanno fatte. La parola “Veloci!” viene utilizzata almeno venti, trenta, cento volte. Perché la conduzione del gioco va fatta a schizzi: la velocità porta imprevedibilità. Una delle più gettonate prove tecniche del far gol, esercizio che piace, è quella dei 20”. Il CT da una parte del campo tiene il cronometro e dall’altra ci sono i bianchi formati dai tre centrocampisti e dai tre attaccanti che cercano di perforare la difesa a quattro (in pettorina rossa). Hanno venti secondi di tempo per tirare in porta e segnare, è un modo per sveltire quelli dell’attacco (o gli inserimenti) e per stimolare la difesa a prolungare il più possibile l’inefficacia della fase offensiva. Se al 20° secondo c’è il nulla di fatto, si fischia, azione finita.Una componente importante è l’imprevedibilità. Nel calcio,infatti, le variazioni sono improvvise. Ed è proprio la rapidità di lettura nella partita a far sì che il giocatore possa sopperire alla mancanza di qualità da sprinter. La cosiddetta ‘intelligenza di gioco’, che a volte ci fa dire che un determinato calciatore ‘sa sempre dove andare’. La capacità di visione permette di capire in anticipo dove finirà la palla, ma questa reattività non dice necessariamente che si debba essere veloci nei 20 metri in linea. Per rendere l’allenamento della velocità più idoneo al gesto atletico si possono anche inserire percorsi a zig zag, dribbling tra birilli, salti di ostacoli, cambi improvvisi di direzione o accelerazioni e decelerazioni di durata variabile alternate da brevi tratti di corsa lenta.”
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