A fronte degli straordinari numeri ufficializzati con la pubblicazione del Bilancio Integrato 2022, l’azione della governance federale negli ultimi anni si è posta anche come principale obiettivo quello di accompagnare il Sistema Calcio in un percorso di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di affermare e valorizzare il sempre più cruciale ruolo che il calcio può giocare come asset strategico per accompagnare la crescita dello sport italiano e dell’intero Sistema Paese e il conseguente valore creato, a livello sportivo, economico e sociale. Non è un caso, infatti, che la FIGC sia stata la prima Federazione al mondo ad aver aperto un’apposita Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, rivolta ad atleti con difficoltà cognitivo-relazionali. Grazie a questa realtà, dal 2019 è stato così avviato un percorso che rappresenta un cambiamento culturale, con oltre 3.000 tesserati e 104 società partecipanti, insieme ad un significativo potenziale di crescita per il futuro (in Italia sono infatti oltre 700.000 le persone con problemi di salute mentale assistite dai servizi specialistici).
Un aspetto ulteriormente approfondito nella recente presentazione della prima Strategia di Sostenibilità sviluppata dalla FIGC, orientata alla Strategia di Sostenibilità UEFA “Strength Through Unity 2030” a cui tutto il mondo del calcio europeo è richiesto di allinearsi. Sessantanove obiettivi strategici chiari, misurabili e monitorabili che il calcio italiano, ispirandosi all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, intende raggiungere entro il 2030 su 11 diverse politiche comprese nell’ambito dei diritti umani e della tutela ambientale. All’interno di questa strategia, assumono un ruolo sempre più rilevante i programmi di inclusione, di lotta al razzismo e a ogni forma di discriminazione, che arricchiscono il grande impegno educativo e sociale della FIGC e dell’intero calcio italiano. Nello specifico, il calcio italiano rappresenta un importante e crescente strumento di integrazione sociale, con quasi 70.000 tesserati nati all’estero, provenienti da oltre 140 nazioni, tra cui 17.641 minori stranieri al primo tesseramento e oltre 44.000 tesserati per il Settore Giovanile e Scolastico.
L’importante crescita degli ultimi anni, relativa soprattutto al continente africano, come diretto riflesso della crescita dei flussi migratori, ha confermato l’importante ruolo del calcio quale fattore positivo di inclusione, a fronte anche dei numerosi progetti sviluppati dalla FIGC su questo tema, a cominciare dal Progetto RETE! – REfugee TEams, con l’organizzazione di attività sportive e socio-educative e la partecipazione di minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni richiedenti protezione internazionale. Il progetto rappresenta una best practice internazionale, con un totale di 6.050 ragazzi coinvolti in 8 anni e dati in significativa crescita edizione dopo edizione; all’attività sportiva si accompagna anche quella formativa ed educativa, indirizzata al personale dei centri di accoglienza e agli stessi ragazzi e ragazze partecipanti. Oltre a REfugee TEams, la FIGC ha dato seguito anche a numerosi altri programmi di inclusione, in relazione alle più recenti emergenze umanitarie, in particolare quelle più recenti relative ad Afghanistan e Ucraina. Il programma di responsabilità sociale della FIGC si articola in diverse direzioni: supporto per campagne di raccolta fondi, ad esempio quella di AIRC relativamente ad “Un Goal per la Ricerca”, sviluppo di campagne di interesse sociale erogazione di contributi (solo tra il 2015 e il 2022 l’erogazione totale ammonta ad oltre 1,3 milioni di euro), a cui si aggiunge la fornitura di materiale. Ad esempio, con riferimento alla già rimarcata emergenza umanitaria in Ucraina, la FIGC ha donato materiale sportivo alla Croce Rossa Italiana (oltre 10.000 articoli per un valore complessivo di oltre 220.000 euro), e la Federcalcio è stata coinvolta nella missione umanitaria di pace 2023, con la donazione di 24.000 capi di abbigliamento della Nazionale, per un valore pari a 400.000 euro. Considerando le collaborazioni di carattere continuativo, una best practice è rappresentata dalla sinergia instaurata dal 2015 e consolidata negli anni successivi con l’Ospedale Pediatrico della Santa Sede del Bambino Gesù, che si è concretizzata con ingenti contributi economici e con diversi incontri tra i calciatori della Nazionale e i giovani pazienti ricoverati, che hanno regalato intensi momenti di grande condivisione, emozione, gioia e commozione. Una particolare attenzione è stata anche rivolta alle zone più disagiate delle nostre città, in cui il calcio può sempre più rappresentare un fattore di riscatto e di recupero sociale; si segnala ad esempio il quartiere romano di Corviale, che grazie anche al supporto economico della FIGC ha potuto vedere realizzato in poco tempo un nuovo impianto sportivo (il “Campo dei Miracoli”, inaugurato dal Presidente della Repubblica Mattarella). Rimanendo sul tema delle iniziative sociali svolte in ambito giovanile, occorre menzionare anche il progetto “Zona Luce”, svolto in sinergia con la Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, per la promozione e la realizzazione di attività in ambito sportivo con lo scopo di tutelare e rafforzare il valore educativo, morale e culturale del calcio, destinato agli Operatori di Polizia Penitenziaria e ai Detenuti degli Istituti carcerari minorili di Nisida (Napoli), Casal del Marmo (Roma) e Milano.
Un aspetto ulteriormente approfondito nella recente presentazione della prima Strategia di Sostenibilità sviluppata dalla FIGC, orientata alla Strategia di Sostenibilità UEFA “Strength Through Unity 2030” a cui tutto il mondo del calcio europeo è richiesto di allinearsi. Sessantanove obiettivi strategici chiari, misurabili e monitorabili che il calcio italiano, ispirandosi all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, intende raggiungere entro il 2030 su 11 diverse politiche comprese nell’ambito dei diritti umani e della tutela ambientale. All’interno di questa strategia, assumono un ruolo sempre più rilevante i programmi di inclusione, di lotta al razzismo e a ogni forma di discriminazione, che arricchiscono il grande impegno educativo e sociale della FIGC e dell’intero calcio italiano. Nello specifico, il calcio italiano rappresenta un importante e crescente strumento di integrazione sociale, con quasi 70.000 tesserati nati all’estero, provenienti da oltre 140 nazioni, tra cui 17.641 minori stranieri al primo tesseramento e oltre 44.000 tesserati per il Settore Giovanile e Scolastico.
L’importante crescita degli ultimi anni, relativa soprattutto al continente africano, come diretto riflesso della crescita dei flussi migratori, ha confermato l’importante ruolo del calcio quale fattore positivo di inclusione, a fronte anche dei numerosi progetti sviluppati dalla FIGC su questo tema, a cominciare dal Progetto RETE! – REfugee TEams, con l’organizzazione di attività sportive e socio-educative e la partecipazione di minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni richiedenti protezione internazionale. Il progetto rappresenta una best practice internazionale, con un totale di 6.050 ragazzi coinvolti in 8 anni e dati in significativa crescita edizione dopo edizione; all’attività sportiva si accompagna anche quella formativa ed educativa, indirizzata al personale dei centri di accoglienza e agli stessi ragazzi e ragazze partecipanti. Oltre a REfugee TEams, la FIGC ha dato seguito anche a numerosi altri programmi di inclusione, in relazione alle più recenti emergenze umanitarie, in particolare quelle più recenti relative ad Afghanistan e Ucraina. Il programma di responsabilità sociale della FIGC si articola in diverse direzioni: supporto per campagne di raccolta fondi, ad esempio quella di AIRC relativamente ad “Un Goal per la Ricerca”, sviluppo di campagne di interesse sociale erogazione di contributi (solo tra il 2015 e il 2022 l’erogazione totale ammonta ad oltre 1,3 milioni di euro), a cui si aggiunge la fornitura di materiale. Ad esempio, con riferimento alla già rimarcata emergenza umanitaria in Ucraina, la FIGC ha donato materiale sportivo alla Croce Rossa Italiana (oltre 10.000 articoli per un valore complessivo di oltre 220.000 euro), e la Federcalcio è stata coinvolta nella missione umanitaria di pace 2023, con la donazione di 24.000 capi di abbigliamento della Nazionale, per un valore pari a 400.000 euro. Considerando le collaborazioni di carattere continuativo, una best practice è rappresentata dalla sinergia instaurata dal 2015 e consolidata negli anni successivi con l’Ospedale Pediatrico della Santa Sede del Bambino Gesù, che si è concretizzata con ingenti contributi economici e con diversi incontri tra i calciatori della Nazionale e i giovani pazienti ricoverati, che hanno regalato intensi momenti di grande condivisione, emozione, gioia e commozione. Una particolare attenzione è stata anche rivolta alle zone più disagiate delle nostre città, in cui il calcio può sempre più rappresentare un fattore di riscatto e di recupero sociale; si segnala ad esempio il quartiere romano di Corviale, che grazie anche al supporto economico della FIGC ha potuto vedere realizzato in poco tempo un nuovo impianto sportivo (il “Campo dei Miracoli”, inaugurato dal Presidente della Repubblica Mattarella). Rimanendo sul tema delle iniziative sociali svolte in ambito giovanile, occorre menzionare anche il progetto “Zona Luce”, svolto in sinergia con la Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, per la promozione e la realizzazione di attività in ambito sportivo con lo scopo di tutelare e rafforzare il valore educativo, morale e culturale del calcio, destinato agli Operatori di Polizia Penitenziaria e ai Detenuti degli Istituti carcerari minorili di Nisida (Napoli), Casal del Marmo (Roma) e Milano.