Momento ricco di premiazioni per Luciano Spalletti. Dopo essere stato premiato come miglior tecnico della passata stagione lunedì 4/12 sera a Milano in occasione del Gran Galà del Calcio e come allenatore dell’anno nella cerimonia del merc.6/12 dei ‘Gazzetta Sports Awards’, nella mattinata del 7/12 nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino il Ct della Nazionale ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli. Un riconoscimento prestigioso per aver conquistato alla guida del Napoli il terzo Scudetto della storia del club, ma anche e soprattutto per il contributo dato al rafforzamento dell’immagine, del prestigio e dell’identità partenopea: sono state queste le motivazioni alla base della decisione assunta dalla Giunta comunale di Napoli su proposta del sindaco Gaetano Manfredi, che ha consegnato a Spalletti la pergamena e la medaglia della città. “La cittadinanza – ha dichiarato il commissario tecnico azzurro – ha un significato enorme e mi riempie di soddisfazione, gioia e felicità. Da questo momento sono un ‘official scugnizzo’. Che responsabilità che mi date! Ringrazio il sindaco e i consiglieri, Giuntoli, De Laurentiis, anche per essere qui oggi, ringrazio la società e i giocatori, artefici della bellezza in giro per il mondo. Sono emozionatissimo, avevo una squadra fortissima. Questa onorificenza dimostra il legame umano con la gente di Napoli. Quando sono diventato allenatore del Napoli ho chiesto uno stadio che ci sostenesse sempre, dopo una media di 20-25 mila spettatori la media è cresciuta, lo stadio è sempre stato pieno. Napoli è casa mia. Io non merito tutto questo, nessun comune mortale può meritarlo, quindi grazie. Voglio mostrare il video fatto ai calciatori che ho mostrato a loro prima dell’ultima partita, non c’era bisogno di discorsi. Avevo detto che l’avrei tenuto per me, ma questa è l’occasione per mostrarlo a tutti”. A margine della cerimonia, Spalletti ha parlato anche delle ambizioni dell’Italia a EURO 2024: “Noi siamo i detentori, per cui non è che possiamo andare a giocare l’Europeo ridimensionando quella che è la storia dei nostri mitici calciatori che ci hanno messo a disposizione. Per cui si va lì con l’idea di fare questo”.
“Oggi è una bella giornata per la nostra città”, ha esordito il sindaco Manfredi dopo aver salutato i consiglieri comunali e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, presente in sala: “Vincere uno scudetto a Napoli – le parole del primo cittadino – è qualcosa di più che vincerlo altrove, c’è un amore viscerale tra questa città e la squadra. Ci sono stati tantissimi turisti in città e tutto questo è stato guidato da Spalletti, un grande condottiero in campo e un esempio dell’amore nei confronti della nostra città, unica e strana, che rende concittadini tutti. Basta un giorno per sentirsi napoletani. Per lasciare un segno a Napoli ci vogliono uomini speciali che capiscano la nostra cultura, capaci di donarsi all’anima di questa città. Spalletti è stato così: si è dedicato, ha amato, è stato amato, ha vinto. Quando si vince a Napoli è una vittoria speciale. La scelta della cittadinanza onoraria a Spalletti è una scelta vera, non di forma, ma di sostanza. A tutti noi fa piacere che resti cittadino della città, continui ad esserlo adesso come allenatore della Nazionale, porti in alto il nome di Napoli come ha già fatto con questa straordinaria vittoria e sia testimone di una cosa: essere napoletani, in Italia e nel mondo, è una cosa speciale. E Spalletti è un cittadino speciale”. Parole al miele nei confronti del Ct anche dal suo ex presidente, Aurelio De Laurentiis: “È stato un motivatore esemplare, un comandante. In 19 anni ho imparato che l’attenzionalità di un giocatore è molto corta se non usi metodi che Spalletti ha inventato come maglie d’allenamento, le scritte dei cartelloni al centro sportivo, i continui discorsi nello spogliatoio. Spalletti è stato esemplare anche nelle interviste, volevo che i miei attori prendessero spunto da lui e dai suoi insegnamenti”.
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