Bagnaia è campione del mondo della MotoGP 2023!

0
237
A Valencia Pecco Bagnaia si è laureato campione del mondo della MotoGP 2023: l’italiano della Ducati ha conquistato il suo secondo titolo iridato nella classe regina del Motomondiale al termine di una serrata lotta con Jorge Martin. Bagnaia ha vinto l’ultima gara in Spagna, mentre lo spagnolo è caduto al sesto giro. Un alloro arrivato al termine di una stagione vissuta in modo diametralmente opposto a quella precedente. Pecco Bagnaia nell’ultimo round della stagione è riuscito a confermarsi campione del mondo della MotoGP con la sua Ducati, avendo la meglio solo nell’appuntamento conclusivo di Valencia nella serrata lotta per il titolo iridato 2023 con Jorge Martin. Lo spagnolo ha rischiato il tutto per tutto ed è caduto al sesto giro nel tentativo di sorpasso a Marc Marquez, mentre il piemontese ha vinto la corsa in volata su Di Giannantonio. Bagnaia porta dunque a casa il secondo alloro nella classe regina (il terzo complessivo dato il campionato di Moto2 vinto nel 2018) entrando così ancora di più nella storia della MotoGP diventando il quarto italiano dopo i leggendari Umberto Masetti, Giacomo Agostini e Valentino Rossi ad aggiudicarsi più di un titolo nella top class del Motomondiale. Un successo quello di Pecco Bagnaia ottenuto ancora una volta nell’ultimo round a Valencia, un successo però molto diverso da quello ottenuto nella passata stagione. Nel 2022 infatti sul circuito Ricardo Tormo il centauro di Chivasso cresciuto nella VR46 Academy culminò una grande rimonta sul campione in carica Fabio Quartararo, un’impresa che pochi credevano possibile a metà stagione (quando il suo ritardo in classifica dal francese era di 91 punti). Quest’anno invece sul tracciato spagnolo il 26enne piemontese ha messo fine ad una resistenza ad oltranza dato che si è trovato nella situazione diametralmente opposta a quella di cui è stato protagonista dodici mesi prima. E non solo perché in questo 2023 era lui il campione in carica e Jorge Martin lo sfidante, ma anche e soprattutto perché, a metà stagione, sembrava avere il titolo in tasca con 62 lunghezze di vantaggio sul più immediato inseguitore (il madrileno del Team Pramac) prima che il brutto incidente di Barcellona rimescolasse improvvisamente le carte.