Dopo due retrocessioni consecutive e una salvezza matematica nell’ultimo turno, il Vado ha finalmente centrato nella stagione 2022/23 un buon quarto posto.C’è un partito che dice che ciò è pur sempre non esaltante se rapportato agli investimenti economici fatti. Ci sono altri che sostengono che la società non possieda le basi strutturali per cercare il grande salto tra i professionisti. Altri ancora prediligono la strategia di essere tra le grandi D anzichè comprimari in C.Io ritengo che al di là delle fantasticherie riproporsi sui livelli dello scorso campionato non sarà affatto facile, anzi. Cercherò di spiegare i motivi. Per intanto l’accoppiata dell’esperto Marco Didu e del dinamico Nicolò Cardani(vice allenatore e preparatore atletico finalmente qualificato) era riuscita a portare una “cultura del lavoro” che come poi si è visto ha dato i suoi buoni frutti. Un Dna che mancava e che non è certo congenito all’ambiente. Non esserlo riusciti a trattenere ed averlo sostituito con un neofita del girone A credo sia un grave errore. Secondariamente confidando che portiere e centrale difensivo siano all’altezza (parrebbe di sì), un mediano come D’Iglio (ora al Pro Palazzolo) e soprattutto un cannoniere come Di Renzo (21 reti messe a segno) volato al Roma City, difficilmente si riuscirà a rimpiazzarli a dovere. Inoltre quella sorta di “patto/squadra” che dava la compattezza indispensabile per traguardare in alto non si ricomporrà in automatico (darlo per scontato sarebbe un azzardo). Queste dal mio punto di vista le premesse con cui stare per avere il via la nuova avventura della band Tarabotto.L’augurio è che si faccia bene, se non benissimo, ma ripeto il concetto : “Non è mai semplice ripartire”.