Il campo 3 del CPO Giulio Onesti intitolato a Gianluca Vialli

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Un doveroso omaggio a un grande calciatore e a un uomo dalle rare doti personali. Il campo 3 del Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti è stato intitolato questa mattina a Gianluca Vialli. Alla cerimonia, organizzata in occasione del raduno della Nazionale di cui Vialli è stato uno dei protagonisti tra il 1985 e il 1992 totalizzando 59 presenze e 16 reti, sono intervenuti il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, il Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini e il capitano Leonardo Bonucci. Presenti, tra gli altri, anche il Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, il Vice Presidente Vicario Silvia Salis e il membro onorario del CIO, Franco Carraro. Prematuramente scomparso all’inizio di quest’anno, Vialli ha svolto sul campo a lui intitolato numerosi allenamenti da giocatore della Nazionale Under 21 prima e della Nazionale maggiore poi, fino a seguire la preparazione da capo delegazione della Nazionale del CT Mancini in vista della vittoria degli azzurri agli ultimi Campionati Europei nel 2021. La carriera di Vialli, tra i migliori attaccanti degli anni 1980/1990, è stata costellata di successi anche con i club tanto da aggiudicarsi tutte e tre le principali competizioni UEFA. Nel 1984 ha debuttato in Serie A con la Sampdoria conquistando la Coppa Italia, cui seguiranno nel 1990 la Coppa delle Coppe e nel 1991 lo scudetto. Nel 1992 è passato alla Juventus dove è rimasto fino al 1996 vincendo Coppa Uefa, scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League. Nel 1996 si è trasferito al Chelsea di cui è stato anche player manager, quindi si è seduto sulla panchina del Watford. Vialli è anche legato al mondo a cinque cerchi: il 26 febbraio del 2006, assieme ad altri illustri campioni, portò infatti la bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi Invernali di Torino 2006, unico calciatore ad aver avuto questo onore. “Ringrazio il Presidente Gravina, Roberto Mancini e la Federazione intera per questa possibilità”, ha dichiarato Malagò. “Quando ci siamo riuniti in Giunta, qualche mese fa, per discutere l’ipotesi di intitolare il campo a Vialli non abbiamo fatto una scelta emotiva. Il CONI voleva lanciare un messaggio forte che mi sembra oggi sia arrivato in modo molto forte. Siamo nel Centro di Preparazione Olimpica, intitolato al nostro predecessore Giulio Onesti, un signore che nel dopoguerra fu mandato dal Governo con l’idea di chiudere il CONI. Nel giro di qualche anno si trasformò da commissario liquidatore a Presidente con grande lungimiranza perché si accorse che, pur essendoci stata contaminazione politica durante il fascismo, nel CONI si faceva sport, si vinceva ed era già una eccellenza nel mondo. L’apice fu portare l’Olimpiade a Roma nel 1960: la città ne ha beneficiato anche per l’impiantistica sportiva e questo luogo lo testimonia. Oggi questo campo viene intitolato a Vialli, ma questo è il campo di tutti gli sportivi italiani e più che mai della FIGC”.
“Grazie al Presidente del CONI perché questo è un momento importante, soprattutto per aver voluto dare un segno tangibile ricordando quanto Gianluca abbia rappresentato per il mondo del calcio e dello sport in genere”, ha sottolineato il Presidente della FIGC Gravina. “Vialli ha dimostrato in modo chiaro ed evidente che quando fai qualcosa per amore, con passione, quando trasformi una delle prove più dure della tua vita in un momento di testimonianza diventi un eroe. Gianluca è stato un grande professionista, un grande atleta, un uomo di grande valore che ha dato un messaggio di speranza a tanti giovani che conoscono il momento della sofferenza. Ci stringiamo tutti attorno a lui: è ancora con noi e lo sarà per sempre”. La cerimonia di intitolazione del campo 3 a Gianluca Vialli (5 giugno) è stata seguita dall’allenamento della Nazionale di Roberto Mancini, al quale hanno assistito circa 30 giovani pazienti dell’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’, con il quale la FIGC, e la Nazionale in particolare, hanno da anni promosso una serie di iniziative congiunte. “Gianluca è stato un grandissimo calciatore, soprattutto un grande uomo”, ha ricordato Mancini. “Solo due anni fa eravamo concentrati sull’Europeo, lui era in un momento difficile ma pienamente con noi: per questo ringrazio Gravina, sono stati due anni meravigliosi, e ringrazio il CONI e il presidente Malagò per l’iniziativa odierna. Luca ci ha lasciato fisicamente ma resterà sempre con noi”. “Ricordo Gianluca nella grandezza nei piccoli gesti”, ha aggiunto Bonucci. “Molte volte, durante il raduno della Nazionale, il primo pensiero era dare un attimo di gioia e felicità ai ragazzi che oggi sono qui con noi. Gianluca ci teneva a far capire che quanto stava passando poteva essere cancellato con un semplice gesto. Noi oggi portiamo avanti quanto ci ha lasciato. Non basta un campo di calcio per capire la grandezza che aveva Vialli nel donarsi, nel dare prima di ricevere: ognuno di noi lo ricorda come un grande uomo e anche oggi è qui con noi, si starà facendo una risata come faceva spesso nei nostri raduni. Durante l’Europeo e anche dopo è stato un esempio e un trascinatore”. “È un onore stare qui. Luca ha fatto tanto da calciatore ma ha fatto tanto anche da uomo, ci ha lasciato insegnamenti bellissimi che ora sta a noi portare avanti. Il campo non è abbastanza per quanto ha fatto, ma è un grande esempio per le generazioni future che giocheranno in questo impianto”, ha concluso Riccardo Vialli, nipote di Gianluca.