VENEZIA- Il legno, il vetro, le corde, il design, l’inventiva, la bellezza sono gli ingredienti che maggiormente hanno colpito il visitatore della quarta edizione del Salone Nautico di Venezia conclusosi nei giorni scorsi con oltre duecentomila visitatori. Certo c’erano le imbarcazioni, gli yachts, i mezzi militari, i motori, i sommergibili, tutti gli ingredienti ideali per far gioire gli amanti del mare, ma quest’anno a Venezia c’era molto di più. Gli artigiani, i mastri d’ascia, i vetrai, gli scrittori hanno portato nel mondo del lusso la tradizione. Più di 200 mila i visitatori della kermesse nautica ospitata nell’Arsenale militare di Venezia, uno dei più antichi arsenali marittimi realizzati, uno dei luoghi più belli al mondo in Italia. L’arte insomma al salone non è stata soltanto rappresentata dalla stupenda installazione di Quinn, ma anche da artisti ed artigiani come “Historya-Venice”: azienda a livello famigliare che si occupa di restauro di opere d’arte ed edifici storici e che fra le sue più grandi realizzazioni ha la riproduzione (in scala 1:25) del famoso Bucintoro. Il modello è stato creato dal Maestro Ivan Ceschin e esposto anche al Salon des Arts di Parigi. Altra sorpresa al Salone lo scrittore Gianluca Marcon che ha presentato il suo libro: “Venezia in barca. Come sopravvivere tra le isole della laguna”. Un vero gioiello per gli amanti della nautica ed una chicca per gli appassionati d’arte: il volume raccoglie infatti decine di stupende tavole realizzate da Marcon durante le sue innumerevoli crociere in Laguna. Ancora storia, tradizione ed arte sono state grandi protagoniste con le scuole di Voga Veneta che nel Rio delle Galeazze nei cinque giorni del Salone hanno offerto a tanti visitatori l’opportunità di una prima lezione di voga sulle storiche imbarcazioni veneziane. E ancora l’arte del vetro con Salviati, grande maestro dell’arte vetraria di Murano, o di Fabio Fornasier altro grande interprete di questa affascinate arte.
Claudio Almanzi