Nell’ambito del modulo didattico “Sport e Integrazione” studentesse e studenti hanno partecipato a un momento formativo sulle relazioni fra sport e inclusione e sulla valorizzazione del ruolo educativo dei futuri tecnici e insegnanti di attività motorie. Il Seminario “Io vengo dallo sport”, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, è stato l’occasione per introdurre il modulo didattico “Sport e Integrazione”, offerto a tutte le studentesse e a tutti gli studenti dell’Università di Parma, con particolare attenzione a quelli dei corsi di laurea in Scienze Motorie. Attraverso l’incontro del 20 marzo- moderato dall’ex nuotatrice Cristina Chiuso – che si è svolto alla presenza del prof. Paolo Martelli, Prorettore Vicario dell’Università di Parma, della prof.ssa Giuliana Gobbi, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie, Sport e Salute dell’Università di Parma, di rappresentanti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Sport e Salute – gli studenti hanno potuto conoscere i temi che verranno affrontati durante il corso, iniziando così un percorso di riflessione che riguarderà il ruolo dello sport come veicolo di inclusione e innovazione sociale. In particolare, le testimonianze di Raphaela Lukudo, velocista dell’Esercito e di Elio Volta, ideatore del progetto “Giocampus” e vincitore del “Premio Mondonico” per dirigenti impegnati nel sociale, hanno contribuito a sottolineare l’importanza dell’allenatore come figura cruciale nella gestione dei gruppi multiculturali e nella valorizzazione dello sport come terreno di incontro, dialogo, confronto e contrasto alle discriminazioni.
Secondo Raphaela Lukudo “Lo sport dà molto oltre alle vittorie, in particolare insegnamenti di vita. Sembra strano ma è così, con lo sport impari il rispetto delle regole e degli altri e tutto quello che apprendi sul campo poi si riflette nella vita reale. Lo sport crea legami, amicizie, apre la mente ad altre idee. Lo sport mi dà tanto e sono grata di poterlo praticare”. “E’ importante che tutta la popolazione, soprattutto le fasce più giovani e fragili, abbia la possibilità di praticare attività motoria e sportiva, accedendo così ai benefici che esse portano con sé. Affinchè questo avvenga, c’è bisogno di dirigenti preparati che, oltre a mettere in campo capacità organizzative, sappiano costruire ambienti realmente inclusivi, nella consapevolezza che l’apprendimento più efficace è quello che avviene attraverso la grande capacità dello sport di trasferire emozioni” ha dichiarato Elio Volta. “Lo sport veicola valori fondamentali non solo nella pratica di una disciplina, ma nella pratica di vita. Lo sport educa al rispetto, all’impegno per raggiungere un obiettivo e al gusto di raggiungerlo, o semplicemente di avvicinarlo, interagendo costantemente con insegnanti, tecnici, compagni e avversari. Lo sport è di per sé inclusione e integrazione. Pertanto, si è ritenuto utile offrire l’opportunità a tutti gli studenti dell’Ateneo di scegliere il modulo didattico “Sport e Integrazione”, con ampia partecipazione da numerosi corsi di laurea ” ha sottolineato il prof. Paolo Martelli. L’incontro, svoltosi alla presenza di circa 200 studenti, è uno degli 11 seminari che verranno realizzati in altrettante università italiane come parte del modulo didattico “Sport e Integrazione” – un intervento promosso nell’ambito del progetto “Sport e integrazione” realizzato da Sport e Salute S.p.A. e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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