GUGLIELMO OLIVERO
Come tanti oggi l’ho chiamato per fargli gli auguri per i suoi 80 anni. Gianni Motta era un grande amico della mia famiglia ma non aveva ancora saputo della scomparsa di mia madre. E quindi mi dispiace avergli rovinato il compleanno, con la sua voce diventata singhiozzante. Un grande il Gianni e non ce ne vogliono i corridori di oggi se noi siamo ancora affezionati a quel ciclismo in bianco e nero, a noi che in cima alla salita aspettiamo ancora di vedere Bartali, Coppi, Pantani, Gimondi, Adorni e il Gianni nato a Cassano D’Adda il 13 marzo, ottanta anni fa. Che corridore il Gianni, e che sfortuna con la sua carriera che subì un brusco stop a metà anni 60 nel Giro della Romandia, quando fu investito da una macchina che gli mise sotto una gamba. Ma questo non gli ha poi impedito di vincere un Giro d’Italia e tante classiche italiane. Finita la sua carriera è rimasto legato al ciclismo e alla Riviera di Ponente della quale si era innamorato ai tempi dei raduni delle squadre in Riviera. Un gran simpatico il Gianni che sapeva e sa raccontarti tante aneddoti, tante avventure. Sabato come altri attenderà ad Alassio il passaggio della Milano-Sanremo, e chissà quante storie avrà da raccontare. Auguri Gianni e non ti scusare se non sapevi: tanto lo sai che le persone care ci sono sempre vicine anche quando non le puoi più accarezzare.