Ciao Caro Marco,
ho consegnato questa lettera ad un Postino del Cielo che sa benissimo dove trovarti. Noi vecchi cronisti di provincia abbiamo conoscenze in ogni luogo e così adesso sappiamo come raggiungerti, soprattutto in un giorno come questo, il 14 febbraio, il giorno degli Innamorati, il giorno della vita, dei sentimenti. Sono passati diciannove anni da quando hai deciso che era giusto andare in un mondo migliore, lontano dai traditori, dagli infami e da quelli che pensavi amici ma non hanno esitato un minuto, quella maledetta notte a Madonna di Campiglio, a chiamare giornalisti e fotografi pronti a vederti salire in una macchina come uno spietato bandito. E’ qui è iniziata la tua lunga notte, un calvario al quale hai deciso di porre fine in una squallida stanza di albergo, lontano da tutto e da tutto. Ho saputo che adesso, per una giusta ricompensa, ti hanno assegnato una delle stanze più luminose del Paradiso, dove la luce non lascia mai posto al buio, e so che ti vengono a trovare tanti amici, quellu veri e quelli che magari ti vogliono chiedere scusa. Ho saputo che recentemente hai fatto quattro chiacchiere con Adorni, anche se il tuo amico preferito rimane Ginettaccio Bartali. Di a tutti loro che a noi appassionati di ciclismo manchi tanto, tantissimo, e che ti pensiamo sempre quando vediamo le corse in TV perché per non addormentarci a seguirle pensiamo ai tuoi scatti, alle tue imprese, Giro e Tour 1998. Qui sappi che il mondo è peggiorato tantissimo, siamo stati vittime di una pandemia e ora di una guerra, perché quelli che la scatenano non si rendono conto di essere mortali. Ci vorrebbe uno come te Marco a rendere emozionante qualche nostra domenica, uno come te a farci reagire ad una depressione cosmica che avvolge tantissimi abitanti del pianeta e tu di questa malattia ne sai qualcosa. A nome di tanti altri che ti hanno amato e voluto bene, a nome di quelli che hai fatto sentire felici almeno un giorno, ti salutiamo e ti diciamo ancora Grazie. E alla domenica organizza, nei Pascoli dove ti trovi, delle corse in bici con i tanti nostri cari che ci hanno lasciati.
Con affetto e stima
GUGLIELMO E TUTTA LA REDAZIONE DI ECO SAVONA E ECO DELLO SPORT