FOCUS ECO: I destini di tre società

0
384

Non ce ne vogliano le altre squadre che seguiamo e soprattutto seguiremo sempre con più affetto ma è indubbio che Savona, Imperia e Albenga sono tre piazze che contano per la loro storia e per il seguito dei suoi tifosi. Diciamo subito che un Focus particolare lo meritano Vado, non fosse altro per la sua storia e Pietra Ligure che, come abbiamo postato ieri, stanno disputando una stagione bellissima. Ma oggi, per gli aspetti anche di attualità,  ci vogliamo soffermare sulle tre citate squadre e le ultime news ci raccontano delle dimissioni di mister Bocchi dall’ Imperia, avvenute ieri pomeriggio. E diciamo pure che l’ultima intervista rilasciata ai media la dice lunga sulla faglia che si era incrinata tra dirigenti e allenatore ” Me ne vado-ha detto in sostanza il mister- per non sentire più le critiche della dirigenza che tornano puntali ogni domenica”. Ultimo capitolo di una stagione nata male e proseguita peggio e che ha subito sciolto,  come l’ultima neve di primavera, i dubbi sulla possibilità di disputare un campionato di vertice. Poi si sa le cause sono altre, ad iniziare dalla mancanza di sponsor e imprenditori locali che non vogliono investire. Credo, parere del tutto personale, che invece il calcio dilettantistico stia per vivere anni felici, con la A che non crea più alcuna concorrenza come una volta. E di questo ne hanno preso coscienza ad Albenga dove si tengono ancora nascosti ambiziosi sogni. Gli ingauni stanno dominando l’Eccellenza e sono in molti a pensare che anche la D sarà un campionato di passaggio per approdare a quella che una volta era definita terza divisione. Mister Buttu e presidente Simone Marinelli sanno benissimo che cosa vuole dire arrivare in C, non fosse altro per i diritti televisivi del campionato trasmesso in diretta da Dazn, Sky e Raisport. Pensiamo, solo per fare un esempio, a quanto potrebbe fruttare un cartello a bordo campo sapendo che il nome dell’inserzionista verrebbe letto in tutta Italia. E poi ci sarebbe tanto lavoro per l’indotto, e di questo speriamo se ne rendano conto gli imprenditori locali, troppo spesso con il braccino corto. Di certo, per il momento, questi ambiziosi pensieri non sono nella testa del Savona che naviga in acque e cime tempestose. Tutti coloro che amano lo sport, la sua tradizione e la sua memoria, devono augurarsi una via d’uscita. Il calcio è spesso proiezione di una città e delle sue condizioni. E’ora di cercare qualcosa o qualcuno che possa crederci. Lo sappiamo che è difficile crederci ma il detto che niente è impossibile vorrà pur dire qualcosa