Formazione, policy, norme di condotta e risultati: questi i temi principali affrontati nella conferenza svoltasi giovedì 15 dicembre con i delegati regionali organizzata dal Settore Giovanile e Scolastico nell’ambito del programma sulla tutela dei minori avviato dalla Federazione nel 2020. Un percorso che, integrando l’esperienza nazionale tracciata dalla FIFA, dalla UEFA e da Terre des Hommes, ha contribuito ad innalzare lo standard delle procedure di tutela internazionali e nazionali, per perseguire gli obiettivi della tutela dei giovani tesserati: la prevenzione dei rischi, la formazione ed educazione alla consapevolezza del tema, la segnalazione di eventuali problematiche e in generale la costruzione per i giovani di un ambiente sicuro e professionale. Un progetto che ha raccolto l’apprezzamento della FIFA, attraverso le parole di Joyce Cook, FIFA Safe Sport: “Facciamo le congratulazioni ai nostri cari amici e colleghi della FIGC e ai loro partner per i significativi progressi fatti insieme negli ultimi anni per contribuire a garantire che il calcio in Italia sia uno sport sicuro per tutti, specialmente per i nostri bambini. Come Voi , la FIFA rimane fermamente impegnata a prevenire e affrontare gli abusi nello sport e siamo lieti di continuare a sostenere le nostre associazioni affiliate nello sviluppo di programmi di Tutela dei Minori a livello nazionale in coerenza con il FIFA Guardians Safeguarding programme”. Ad aprire i lavori dell’incontro, avvenuto presso la Sala Stampa dello Stadio Olimpico di Roma, e al quale hanno preso parte 81 società del Lazio, il Presidente SGS Vito Tisci: “Voglio innanzitutto porgere un saluto a tutti i presenti e portare i saluti del Presidente federale Gabriele Gravina. Un grazie per la presenza ai rappresentanti della Procura federale, l’organo con il quale lavoriamo in piena sinergia sulla tutela dei minori, al Segretario Vito Di Gioia, allo staff SGS Nazionale e agli illustri ospiti seduti al mio fianco, che costituiscono la Commissione Tutela Minori – il Professore Domenico Costantino, L’avvocato Sabina Ciabattari e Daniela Simonetti – per il contributo profuso e per l’impegno futuro su una tematica molto delicata. Siamo la prima Federazione ad essersi dotata di una struttura ed un corpo procedurale e regolamentare dedicato su questa tematica – ha dichiarato Tisci – un lavoro iniziato due anni fa, in collaborazione con la FIFA e l’UEFA, sviluppando una policy e delle norme di condotta specifici. Abbiamo inoltre avviato un percorso di formazione e ascolto dedicato alle figure specifiche istituite all’interno dei Club di Settore Giovanile di tutto il territorio nazionale, impegnate operativamente nelle attività del programma federale di tutela dei minori. Sappiamo che non il percorso non è semplice, né breve, ma proprio per questo siamo pronti al dialogo, dando la massima disponibilità alle società sportive e alle istituzioni”.
Spazio in seguito a Diana Bellucci, Coordinatrice SGS del Lazio che, di fronte alle società del proprio territorio, ha sottolineato l’importanza di un incontro per tutto il movimento regionale: “E’ un momento significativo, che va ad alimentare quanto con grande impegno abbiamo intrapreso. Dobbiamo ricordarci che questo progetto è utile per tutelare i giovani tesserati, non solo per le questioni gravi, ma anche e soprattutto per creare un ambiente sano e sicuro che garantisca il diritto al gioco per tutti e per poter intervenire anche su noi adulti addetti ai lavori”.
Vito Di Gioia, Segretario del Settore Giovanile e Scolastico, nella funzione di Referente Nazionale alla Tutela dei Minori, è entrato nel merito del progetto, illustrando le prospettive, le politiche e gli strumenti di quanto avviato dalla Federazione due anni fa: “Parlare di tutela minori significa innanzitutto cambiare prospettiva. Oggi è necessario adottare una strategia comune e condivisa, non guardando solo alle eventuali problematiche di carattere legale, quanto piuttosto cercando di sviluppare ambienti positivi attraverso un lavoro sugli aspetti tecnici, organizzativi e relazionali, con l’obiettivo di far vivere ai giovani un’esperienza sana e sicura”. Nel corso del suo intervento Di Gioia ha posto l’attenzione sulle azioni concrete da adottare per perseguire gli obiettivi prefissati, quali creare solide fondamenta per lo sviluppo del movimento, fornire a ognuno opportunità di gioco, garantire il rispetto e l’uguaglianza, promuovere una partecipazione sicura e dotarsi di infrastrutture di qualità. “Il calcio del futuro si basa su club di settore giovanile che mettono il tesserato al centro della propria attività – ha proseguito Di Gioia – Oggi organizzarsi in modo efficiente per prevenire le criticità è fondamentale, per questo abbiamo messo a disposizione degli strumenti ad hoc, il supporto di esperti, dei corsi di formazione specifici, una policy e una struttura dedicate. In quest’ottica sarà appunto molto importante condividere le norme all’interno delle società che, attraverso gli strumenti disponibili, saranno in grado di valutare i rischi, selezionare degli staff idonei, di gestire le trasferte, i contenuti online e assicurarsi del rispetto dei codici di condotta. Per tutti questi aspetti la figura del delegato per la tutela minori assume un ruolo di grande rilievo all’interno delle società sportive”.
Il Professor Costantino, Presidente della Commissione per la Tutela Minori si è soffermato sull’importanza di concentrarsi sulla prospettiva dei bambini: “Occorre essere preparati e formati per proteggere i minori, tenendo conto dell’evoluzione delle capacità dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti. La tutela è il punto di partenza per essere in grado di prevenire e di dare ai bambini stessi la possibilità di trovare una figura a cui poter rappresentare un proprio problema. Per questo la figura del delegato assume un ruolo di grande responsabilità”. L’avvocato Ciabattari ha sottolineato come i minori entrino nel mondo sportivo in un’età fragile e vulnerabile: “Tenendo presente questo aspetto, l’ambiente rappresenta un punto fondamentale. E’ imprescindibile la formazione di chi ruota attorno ai tesserati e alle tesserate delle società sportive. Va posta quindi l’attenzione sull’orientamento degli adulti che possono trovarsi di fronte a situazioni di criticità”.
“Per crescere un bambino serve una comunità – ha dichiarato Daniela Simonetti rivolgendosi alle società presenti – voi siete parte di questa comunità e avete un ruolo molto importante. La prevenzione è alla base del percorso che abbiamo intrapreso, perché è fondamentale ascoltare e captare possibili disagi e problematiche. Dobbiamo ricordare che i contesti forti proteggono i deboli”. La conferenza è stata preceduta dalla riunione dei Coordinatori Regionali SGS che, assieme ad esperti per gli aspetti giuridici-regolamentari e psico-pedagogici, rappresentano i rispettivi team territoriali, referenti del progetto a supporto della Procura federale sulla tematica specifica della tutela minori. Nel corso del confronto con i Coordinatori, il Segretario SGS Vito Di Gioia, nel ringraziare i presenti per come stanno ricoprendo un ruolo così delicato assieme ai propri staff, ha illustrato i risultati del lavoro svolto nell’ultimo anno, evidenziando i dati della piattaforma digitale a disposizione di addetti ai lavori e soggetti esterni, sia per la formazione che per eventuali segnalazioni. In termini numerici, si tratta di 15.000 corsi erogati, tra delegati, tecnici delle società sportive del territorio e genitori e 534 società che hanno intrapreso il percorso formativo e di attenzione su tale argomento. “Siamo molto soddisfatti dei riscontri che abbiamo avuto – ha dichiarato Di Gioia – grazie soprattutto al vostro contributo, molto apprezzato dalle stesse società sportive”.
Spazio in seguito a Diana Bellucci, Coordinatrice SGS del Lazio che, di fronte alle società del proprio territorio, ha sottolineato l’importanza di un incontro per tutto il movimento regionale: “E’ un momento significativo, che va ad alimentare quanto con grande impegno abbiamo intrapreso. Dobbiamo ricordarci che questo progetto è utile per tutelare i giovani tesserati, non solo per le questioni gravi, ma anche e soprattutto per creare un ambiente sano e sicuro che garantisca il diritto al gioco per tutti e per poter intervenire anche su noi adulti addetti ai lavori”.
Vito Di Gioia, Segretario del Settore Giovanile e Scolastico, nella funzione di Referente Nazionale alla Tutela dei Minori, è entrato nel merito del progetto, illustrando le prospettive, le politiche e gli strumenti di quanto avviato dalla Federazione due anni fa: “Parlare di tutela minori significa innanzitutto cambiare prospettiva. Oggi è necessario adottare una strategia comune e condivisa, non guardando solo alle eventuali problematiche di carattere legale, quanto piuttosto cercando di sviluppare ambienti positivi attraverso un lavoro sugli aspetti tecnici, organizzativi e relazionali, con l’obiettivo di far vivere ai giovani un’esperienza sana e sicura”. Nel corso del suo intervento Di Gioia ha posto l’attenzione sulle azioni concrete da adottare per perseguire gli obiettivi prefissati, quali creare solide fondamenta per lo sviluppo del movimento, fornire a ognuno opportunità di gioco, garantire il rispetto e l’uguaglianza, promuovere una partecipazione sicura e dotarsi di infrastrutture di qualità. “Il calcio del futuro si basa su club di settore giovanile che mettono il tesserato al centro della propria attività – ha proseguito Di Gioia – Oggi organizzarsi in modo efficiente per prevenire le criticità è fondamentale, per questo abbiamo messo a disposizione degli strumenti ad hoc, il supporto di esperti, dei corsi di formazione specifici, una policy e una struttura dedicate. In quest’ottica sarà appunto molto importante condividere le norme all’interno delle società che, attraverso gli strumenti disponibili, saranno in grado di valutare i rischi, selezionare degli staff idonei, di gestire le trasferte, i contenuti online e assicurarsi del rispetto dei codici di condotta. Per tutti questi aspetti la figura del delegato per la tutela minori assume un ruolo di grande rilievo all’interno delle società sportive”.
Il Professor Costantino, Presidente della Commissione per la Tutela Minori si è soffermato sull’importanza di concentrarsi sulla prospettiva dei bambini: “Occorre essere preparati e formati per proteggere i minori, tenendo conto dell’evoluzione delle capacità dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti. La tutela è il punto di partenza per essere in grado di prevenire e di dare ai bambini stessi la possibilità di trovare una figura a cui poter rappresentare un proprio problema. Per questo la figura del delegato assume un ruolo di grande responsabilità”. L’avvocato Ciabattari ha sottolineato come i minori entrino nel mondo sportivo in un’età fragile e vulnerabile: “Tenendo presente questo aspetto, l’ambiente rappresenta un punto fondamentale. E’ imprescindibile la formazione di chi ruota attorno ai tesserati e alle tesserate delle società sportive. Va posta quindi l’attenzione sull’orientamento degli adulti che possono trovarsi di fronte a situazioni di criticità”.
“Per crescere un bambino serve una comunità – ha dichiarato Daniela Simonetti rivolgendosi alle società presenti – voi siete parte di questa comunità e avete un ruolo molto importante. La prevenzione è alla base del percorso che abbiamo intrapreso, perché è fondamentale ascoltare e captare possibili disagi e problematiche. Dobbiamo ricordare che i contesti forti proteggono i deboli”. La conferenza è stata preceduta dalla riunione dei Coordinatori Regionali SGS che, assieme ad esperti per gli aspetti giuridici-regolamentari e psico-pedagogici, rappresentano i rispettivi team territoriali, referenti del progetto a supporto della Procura federale sulla tematica specifica della tutela minori. Nel corso del confronto con i Coordinatori, il Segretario SGS Vito Di Gioia, nel ringraziare i presenti per come stanno ricoprendo un ruolo così delicato assieme ai propri staff, ha illustrato i risultati del lavoro svolto nell’ultimo anno, evidenziando i dati della piattaforma digitale a disposizione di addetti ai lavori e soggetti esterni, sia per la formazione che per eventuali segnalazioni. In termini numerici, si tratta di 15.000 corsi erogati, tra delegati, tecnici delle società sportive del territorio e genitori e 534 società che hanno intrapreso il percorso formativo e di attenzione su tale argomento. “Siamo molto soddisfatti dei riscontri che abbiamo avuto – ha dichiarato Di Gioia – grazie soprattutto al vostro contributo, molto apprezzato dalle stesse società sportive”.