Report con “curiosità” sui Mondiali in Qatar 2022

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Trascorsa la prima settimana dalla gara inaugurale facciamo il punto su alcuni interessanti aspetti che caratterizzano questi “originali ed inediti” Mondiali. A dicembre del 2010 gli Stati Uniti erano i candidati più probabili a ospitare il torneo ora in corso, blindati da un accordo dietro le quinte tra Blatter presidente Uefa e Michel Platini ma, alla fine, la manifestazione venne assegnata Al Qatar. Dietro la scelta del piccolo Emirato arabo ci sarebbe stato un giro di tangenti ad alcuni membri del comitato esecutivo della Fifa (leggasi corruzione), due dei quali furono esclusi dal voto per questo motivo. Sembra che, per far saltare quanto concordato tra Blatter e Platini, secondo la procura di Parigi, sarebbe intervenuto addirittura Nicolas Sarkozy. L’indagine interna della Fifa si è poi conclusa con un nulla di fatto, ma la giustizia francese sta continuando a indagare mentre sull’assegnazione del Mondiale rimangono lunghe ombre.
Il Qatar con i suoi circa 3 milioni di abitanti è il Paese più piccolo che abbia mai ospitato un Mondiale. D’estate si raggiungono facilmente i 45 gradi e, quindi, per permettere lo svolgimento del campionato del mondo con temperature compatibili con l’attività agonistica ravvicinata che il calendario della competizione impone, sono stati stravolti tutti i campionati nazionali, costretti a una inusuale sosta autunnale. Sono stati spesi circa 200 miliardi di dollari, una cifra dieci volte superiore a quella impiegata dalla Russia, per costruire gli 8 stadi nuovi, per ristrutturare altri impianti sportivi preesistenti, realizzare un nuovo aeroporto internazionale, un nuovo sistema di trasporto urbano, chilometri di strade e numerose strutture per l’accoglienza, sia per i tifosi che per le squadre. Il Qatar ha fatto affidamento sui circa 2 milioni di lavoratori stranieri presenti nell’emirato, provenienti principalmente da India, Bangladesh, Pakistan, Nepal, Sri Lanka, Filippine e Kenya, sfruttati e sottopagati. Sembra siano stati  6.500 i migranti lavoratori morti per tirare su stadi, strade ed intere città. Secondo le stime del Comitato organizzativo, invece, sono 37 gli operai morti, e solo tre di loro sono deceduti per cause direttamente legate al lavoro. Ci sono altre ragioni per le quali una vittoria del Qatar sembrava impossibile, e riguardano il rispetto dei diritti umani. Secondo Amnesty International nell’emirato la libertà d’espressione e di manifestazione sono severamente limitate. Chi critica le autorità rischia di essere arrestato e processato, sulla base di confessioni estorte. A destare particolari preoccupazioni sono le condizioni della donna e le discriminazioni verso la comunità Lgbt+. Fino ai 25 anni anni, le donne non sono autonome per la maggior parte degli aspetti della vita quotidiani, dalla scelta del partner a quella del lavoro alla possibilità di viaggiare o spostarsi all’estero. Nel codice penale sono considerati un crimine i rapporti omosessuali e le persone transessuali possono essere obbligate a seguire terapie per la conversione come condizione per la loro scarcerazione. Per questo si sono moltiplicate le iniziative per non far sparire il tema del rispetto dei diritti umani dalla manifestazione sportiva. Purtroppo per la seconda volta di fila, dalla manifestazione sarà assente l’Italia. Una nota amara sulle prestazioni Mondiali degli azzurri, basti pensare che chi è nato dopo il 2006, dopo la vittoria di Berlino, non ha mai visto l’Italia superare i gironi e accedere ad un ottavo di finale, nelle ultime quattro edizioni. Il magro bottino azzurro è di 6 partite in 16 anni, una sola vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitte.Forse si poteva evitare che la prima gara di questo chiacchierato Mondiale coincidesse con la sconfitta degli azzurri per 2 a 0 nell’amichevole in Austria.