Durante i Mondiali che si stanno svolgendo in Qatar, nella seconda giornata nel Gruppo B, gli occhi del mondo erano tutti puntati di nuovo sull’Iran. Prima del match col Galles i giocatori sono stati “costretti” a cantare l’inno, dopo le pesanti minacce del regime di Teheran: Azmoun (già protagonista di nette prese di posizioni contro il governo) rimane però silenzioso. In tribuna si mescolano fischi e lacrime: una ragazza mostra una maglietta che ricorda Mahsa Amini, la giovane uccisa in Iran che ha scatenato la rivolta. La sicurezza gliela strappa di mano. Commosso fino alle lacrime per la vittoria dell’Iran sul Galles, Andrea Stramaccioni, commentatore Rai, ha vissuto la sfida tra asiatici e britannici con grande e partecipata emozione. Il tecnico romano – che nel 2019 ha allenato l’Esteghlal, club di Teheran – durante il secondo tempo ha detto “l’Iran sta bombardando la porta del Galles”, per poi subito specificare “in senso sportivo, naturalmente”. Da lì in poi non ha nascosto il suo trasporto per la nazionale iraniana. A fine match, avvicinato il tribuna stampa, si è passato l’indice sotto l’occhio, mimando il gesto di chi si asciuga una lacrima, e si è battuto il petto all’altezza del cuore con il pugno.
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