Una strada spianata verso l’inclusione sociale, passando dai valori che solo l’attività sportiva sa trasmettere. In particolare, dal calcio a cinque. È quella che il Comitato regionale LND Abruzzo ha ideato con il progetto “Mettiamoci in gioco” per consentire ai detenuti della Casa Circondariale di Lanciano di praticare lo sport e confrontarsi con i valori di fair-play, lealtà e rispetto delle regole attraverso partite ufficiali del campionato di Serie D. Oggi il progetto “Mettiamoci in gioco” è ripartito per la stagione sportiva 2022/2023 ricevendo i messaggi di incoraggiamento e auguri dei vertici nazionali e regionali della LND, insieme con lo staff dell’istituto penitenziario e tante alte cariche sportive e politiche del territorio.
Quello che ha preso il via oggi è l’ottavo anno del progetto rivolto ai detenuti e allo loro squadra di futsal, la Libertas Stanazzo, impegnata nel campionato di Calcio a 5 serie D abruzzese. Salvatore Vittorio, responsabile regionale del Calcio a 5 ha voluto aprire l’emozionante cerimonia inaugurale della stagione: “Lo sport, come lo intendiamo noi del Comitato regionale abruzzese, è proprio questo: dare la possibilità a tutti di misurarsi con gli altri sul campo, avere un’occasione di divertimento, ma anche d’impegno e di riscatto sociale. L’integrazione dei nostri ragazzi resta un asset fondamentale per il Direttivo della LND Abruzzo”. Presenti, tra le varie autorità politiche e sportive, l’assessore regionale Nicola Campitelli, in rappresentanza della Regione Abruzzo e del Governatore Marsilio, che hanno sposato appieno il progetto, il presidente regionale del Coni, Enzo Imbastaro, e il vice sindaco di Lanciano, Danilo Ranieri. Il direttore della casa circondariale, Mario Silla, ha parlato dei grandi sacrifici necessari in questi anni per la riuscita del progetto: “Ci abbiamo messo tutto il nostro impegno e siamo stati ripagati negli anni. Auguro ai nostri ragazzi di vivere un’altra stagione straordinaria all’insegna della lealtà e dell’impegno”. Ha catturato le attenzioni di tutti l’intervento del presidente della sezione AIA di Lanciano, Igor Paolucci, che ha fatto un parallelo tra errori degli arbitri e quelli della vita: “Si può sempre rimediare”, ha detto, lanciando la proposta di un corso per arbitri anche all’interno del carcere. Il Consigliere nazionale della FIGC, Daniele Ortolano, ha invece ripercorso le tappe del progetto, dalla nascita ad oggi: “Ci tengo a sottolineare come il riscatto sociale ed il rispetto delle regole debbano viaggiare in tandem per ottenere risultati di lungo periodo. Questo progetto è un fiore all’occhiello del calcio dilettantistico, non solo abruzzese”. Era presente anche, per la Divisione Calcio a 5, il consigliere nazionale Andrea Farabini: “Grazie a iniziative come questa che diamo una speranza per un futuro migliore, nel rispetto di principi e valori condivisi”. In chiusura, il presidente della LND Abruzzo, Ezio Memmo, ha rimarcato il ruolo sociale del calcio dilettantistico: “Siamo una comunità educante, perché i nostri valori hanno un peso dentro il campo di gioco, ma soprattutto fuori. Ringrazio il presidente Abete per essere qui, lui che ha scritto la storia del calcio, e per ilsuo appoggio a questa iniziativa, un ottimo viatico in vista della prossima creazione del Dipartimento Sociale in seno alla LND”. E proprio al presidente nazionale della LND, Giancarlo Abete, sono toccate le forti parole conclusive di una giornata difficile da dimenticare per i protagonisti del progetto “Mettiamoci in gioco”: “La grandezza del calcio è tutta nelle emozioni che esso sa trasmettere. Voi, ragazzi della Libertas Stanazzo, siete parte della comunità della Casa Circondariale, ma grazie a questo progetto siete anche una parte fondamentale della comunità della Lega Nazionale Dilettanti. Abbiamo grandi numeri e la forza, oltre che la capacità, di sviluppare progetti importanti come questo. Il calcio è democratico, appartiene a tutti, quindi anche a voi: avete una grande responsabilità per ciò che rappresentate, buon campionato”.
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