Il Delegato Coni Savona e presidente regionale della Libertas ha recentemente fatto un punto ed un accorato richiamo sulla situazione in cui versa lo sport a livello nazionale e locale. Riteniamo di ripubblicarla affinché fornisca spunti di riflessione e rappresenti per testimonianza e contenuti un caposaldo da cui ripartire per il bene della nostra società.
“La mole di successi sportivi per l’Italia che ha contraddistinto gli ultimi due anni a partire da Tokyo 2020 (in realtà 2021, causa Covid) fino alle medaglie mondiali della Ginnastica ritmica di qualche giorno fa, passando per gli Europei di nuoto di Roma, il mondiale della Pallavolo maschile, il mondiale di scherma Cairo 2022, ai successi dei nostri atleti paralimpici di varie discipline e potremmo continuare a lungo (il calcio è stato omesso volontariamente), non sono frutto di una congiunzione astrale magica ma il risultato del duro lavoro di atleti, tecnici, dirigenti di tante e tante realtà sportive più o meno grandi, più o meno prestigiose che giorno per giorno coltivano i talenti dei nostri giovani.
Questo anche grazie al sacrificio e all’impegno delle famiglie dei ragazzi e delle ragazze che anche in mezzo a tante difficoltà di ordine economico e organizzativo, non fanno mancare il proprio supporto ai giovani atleti. Lo Stato, inteso come governo centrale e come Enti Locali, non manca mai di festeggiare i successi che portano prestigio alla nostra Italia, salvo poi dimenticare che i protagonisti di questi Sport dovranno continuare ad allenarsi nelle palestre, sui campi, sulle piste, nelle piscine per mantenere il livello raggiunto e per potersi migliorare e le Società devono supportarli ed anche coltivare altri giovani da portare a questi livelli.
Tutto questo ha un costo e nemmeno troppo basso. In questa congiuntura socio economica molto difficile, con i costi dell’energia arrivati a livelli insostenibili, l’economia a rischio recessione con potenziale perdita di posti di lavoro e quindi crisi per le famiglie, il rischio che lo Sport, come purtroppo spesso accade, sia all’ultimo posto per sostegno economico per le attività e per gli investimenti negli impianti (salvo la solita eccezione per il calcio).
E’ facile riempirsi la bocca decantando l’importanza dello Sport in termini di lotta al disagio sociale, in particolare giovanile, l‘inclusione e la prevenzione di malattie e per il mantenimento di una qualità della vita in tutte le età e poi scegliere di dirottare altrove le risorse economiche, quando c’è da investire o supportare le attività delle Associazioni, delle Federazioni e degli Enti di Promozione che costituiscono lo scheletro portante del sistema Sport.
C’è una sorte di percezione errata che il mondo dello Sport viva un periodo idilliaco per i risultati ottenuti ma invece sono mesi che l’allarme è stato lanciato: piscine, palestre, impianti di vario genere che stanno per chiudere i battenti, non potendo più sopportare i costi di gestione.
E’ possibile che su 219 miliardi di Euro di PNRR e tra tutte le altre risorse disponibili sui bilanci dello Stato e degli Enti Locali, non si riesca a porre rimedio a questa situazione? E’ possibile che quando si parla di tagli si parta sempre dallo Sport e dalla Cultura?
Facciamo un appello a chi gestisce la cosa pubblica affinché questa tendenza sia modificata e si proceda, nell’immediato, a supportare le realtà sportive affinché possano sopravvivere”.