Da appassionato di ciclismo, come tanti altri, mi pongo dei quesiti sul Giro dell’Appennino che oggi, in una felice collocazione del calendario, ha proposto l’edizione numero 81, con tradizionale conclusione in via XX Settembre. La domanda principale è relativa alla presenza di big delle due ruote che qui erano in pratica assenti. Non vale la giustificazione che il Giro si è appena concluso, anzi questa dovrebbe essere una motivazione in più per pescare qualche reduce dalla corsa rosa. Il problema è che da anni la corsa, organizzata con tanti sacrifici dalla U.S. Pontedecimo , è come scomparsa dai radar, con un calendario che ha sempre scelto date diverse. La mancata presenza TV, qualche articolo di spalla sui quotidiani sportivi poi non hanno aiutato a far quadrare i bilanci. Eppure qualcosa si dovrà fare per salvare una corsa che è patrimonio di tutti gli appassionati liguri che una volta correvano veloci sulla salita della Bocchetta ed in altri punti strategici. Detto questo applausi al sudafricano Louis Mentjes che ha vinto in solitario dopo che la corsa aveva vissuto per gran parte su una fuga di una decina di corridori. A lui la gioia di sedersi in un albo d’oro dove sono presenti, e questo la dice lunga su una corsa che deve tornare ai suoi fasti, i grandi big del pedale.