Con la pratica salvezza disbrigata grazie al pareggio per 2 a 2 contro il sorprendente Sestri Levante di Fabio Fossati (il punto preso era decisivo per ottenere il visto) e consumata la legittima felicità del mega presidente Franco Tarabotto che a più riprese ha esternato tutta la sua gioia per aver mantenuto la categoria sul campo senza nemmeno passare dai play out (un evidente gran passo avanti in confronto agli ultimi due salvataggi che erano stati determinati dai ripescaggi, alla radice dei quali sta comunque il possedere i parametri necessari in perfetta regola), è già giunto il momento di affrontare il tema “programmazione futura”. Considero di buon auspicio le parole calibrate e attente, sciorinate dal ds Luca Tarabotto in quella che di fatto è stata l’ultima conferenza stagionale, giunta al termine della trentottesima giornata di campionato conclusasi producendo per i vadesi questi numeri : 48 punti, 12° posto in comproprietà con Ligorna e Pdhae, 15 pareti, dodici sconfitte e 11 vittorie. Essendo già tempo di bilanci, anch’egli, riconoscendo alcuni errori di impostazione, che ( aggiungo io) fanno comunque parte di un percorso formativo a livello esperienziale dirigenziale (avendo già alle spalle una trafila in qualità di tecnico), ha rafforzato l’idea che nell’ambiente sembra finalmente e convintamente farsi strada : vale a dire che si poteva candidamente aspirare ad inserirsi, viste le potenzialità ed il budget, nella zona play off. Basta solo pensare che il Bra, seppur afflitto da una crisi economica di rilievo e conseguente cambio della guardia, seppur battuto da De Bode e compagni per ben tre volte quest’anno (andata, ritorno e Coppa), sia riuscito nell’impresa, ecco che i rimorsi (specie per quelle 5 batoste consecutive) non possono esimersi di venire in superficie. La sua disamina ha toccato i punti salienti (musica per le mie orecchie) da migliorare in prospettiva quali : 1) il capire più armoniosamente la gestione giovani; 2) il vivere la società come un brand importante che responsabilizza ed onora chi lo rappresenta; 3) 4) il porre maggior attenzione al linguaggio comunicativo e al modo di proporsi nei riguardi del mondo esterno. Penso siano i presupposti giusti per riuscire definitivamente a decollare.Gli ingredienti per tentare di fare un decisivo salto di qualità potrebbero esserci tutti. Un patron che farebbe la fortuna di tanti clubs, un nucleo di lavoro con intesa già avanti anche se ancora da lubrificare con un quid di competenza in più, strutture degne del calcio professionistico e non dimentichiamolo l’incognita Spinelli, che se solo volesse da sponsor divenire un partner, allora ci sarebbe da sognare.Bisognerà procedere con ordine.Intanto risolvendo il “lodo” Solari, sciogliendo le riserve su una eventuale riconferma e stabilendo il profilo ideale del probabile successore. Le azioni in borsa sembrerebbero infatti al ribasso e personalmente ritengo che, in ogni caso, l’operazione “amalgama sistemico” non abbia dato i frutti sperati, più per caratteristiche caratteriali che per idee tattiche, anche se puntare sulle ripartenze nel calcio moderno appaia retrò. Poi ci sarà da pescare oculatamente a km zero perchè le eccellenze territoriali non mancano certo a partire dai top player della Juniores Nazionale che sabato a Chieri disputerà una prestigiosa semifinale del girone di competenza. Anche qualche ragionamento sulla qualità della preparazione atletica dovrà essere affrontato visto il ripetersi incessante di infortuni ( si parla di 52 crack) ed il costante e vistoso calo rendimento in calo nella seconda parte delle ultime tre annate. Come vedete i presupposti per riprovarci ci sono tutti. Così come la volontà e l’intenzione di accompagnare costruttivamente la crescita dell’ennesimo proposito di far bene, anzi benissimo. Non resta che attendere gli sviluppi e giudicarne la coerenza tra pensiero ed azione! Forza Vado sempre, comunque sia!
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