Dal centro di accoglienza nella provincia di Lecce, al debutto con gol in Serie A con la maglia dell’Atalanta. C’è anche l’impronta della FIGC nella storia di Moustapha Cissé, il giovane 2003 proveniente dalla Guinea, arrivato nel Comune di Carmiano all’inizio del 2020, nell’ambito del programma di accoglienza per minori non accompagnati della Rete SAI e inserito sia nel gruppo della struttura partecipante al Progetto Rete Refugee Teams della Federazione che nella rosa della formazione pugliese di seconda categoria Rinascita Refugees. Grazie a Rete e alla società di Copertino diretta Vincenzo Nobile, fondata pochi anni fa, contestualmente all’avvio dell’attività sociale promossa dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC che dal 2015 porta avanti l’attività in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’ANCI, Cittalia, la Rete SAI, con il supporto di Eni e Puma, Cissè ha avuto l’opportunità di iniziare a giocare assieme ai suoi coetanei, dando vita a una storia di sport e integrazione che dimostra quanto il calcio sia uno strumento importantissimo per favorire i processi di inclusione. ”Questa bellissima storia attesta la bontà delle iniziative della FIGC come Rete – ha dichiarato il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico Vito Tisci – e racconta quanto la sinergia tra sport, territorio e realtà di accoglienza possa risultare determinante per favorire l’integrazione. Per questo ringrazio un grande applauso va al territorio, in tutte le sue parti, che con grande lavoro e attenzione ha permesso il concretizzarsi di questa e di altre opportunità”.
L’avventura del giovane guineano, inizia appena prima della pandemia, con le relative difficoltà nel poter scendere in campo per via del lockdown, un’amichevole contro là Primavere del Lecce, il torneo del Progetto Rete Refugee Teams, che per il gruppo del centro SAI salentino sfuma a un passo dalla Fase Nazionale di Roma, a causa del Covid, l’interesse dell’Atalanta, concretizzato con il trasferimento a Bergamo, in forza nella Primavera orobica, fino all’esordio in Serie A con la rete al Bologna.
Nel mezzo, mesi di allenamenti sia con la società sportiva di pugliese, che con il gruppo di Rete guidato dallo staff SGS, prima del saluto ai suoi compagni e l’avvio del suo nuovo percorso nerazzurro, mentre il gruppo di Carmiano, con un anno di ritardo, si riprende la rivincita del torneo Rete trionfando nella Fase Final e disputata nel settembre del 2021 a Roma. Una manifestazione che si svolgerà anche nel 2022, con una partecipazione quasi raddoppiata rispetto allo scorso anno (vedi news del 1 febbraio 2022), e un format che coinvolgerà tutte le regioni italiane.
Sono più 2.200 i ragazzi, ospiti di oltre 140 strutture di accoglienza di tutto il territorio nazionale, ad aver aderito all’ottava edizione del progetto nato nel 2015 e che rappresenta un vero e proprio percorso che negli anni ha permesso di coinvolgere in modo diretto circa 4.000 giovani stranieri in un’attività sportiva-educativa strutturata e sotto la guida di staff tecnici-formativi qualificati, in sinergia con le società sportive e le istituzioni locali.
Una crescita, che segue e stacca quella già riscontrata nel 2021, con la partecipazione di oltre 1.300 ragazzi e 116 realtà di accoglienza di 18 regioni italiane, e un format sportivo a cui hanno complessivamente preso parte 93 squadre coinvolte nella manifestazione. Come nella scorsa edizione, Rete si articolerà da un punto di vista tecnico su più livelli di intervento: una prima fase locale, che prevederà lo svolgimento di sedute di allenamento guidate dallo staff SGS, presso le realtà partecipanti e a seguire il torneo che si svilupperà su base regionale, interregionale e nazionale. Nel 2021, la manifestazione ha previsto 18 tappe di carattere regionale, 8 fasi interregionali e l’appuntamento nazionale disputato a settembre presso lo Stadio dei Marmi, organizzata in occasione Settimana Europea dello Sport, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, da Sport e Salute e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
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