Il cigolio delle catene dell’altalena, che resta nell’aria dopo essere scesi

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Non può e non deve passare inosservato il flop clamoroso che si è consumato nel turno infrasettimanale di Coppa Liguria. La disfatta rimediata con il Pontelungo di Zanardini  (un 4 a 1 che non lascia spazio a commenti giustificativi) merita un doveroso approfondimento viste come sono andate le cose. Era più che lecito attendersi una conferma (prestazione e risultato) dopo la vittoria di domenica per 2 a 1 sulla Vadese (12′ Vittori Y., 26′ Salis rig., 67′ Vittori Y.) che in contemporanea con il passo falso della Sampierdarenese aveva rilanciato i biancoblù tonificati dalla cura del neo mister Podestà al primo posto della classifica.Invece si è assistito all’ennesima debacle. Credo siano fuori strada le disamine di tipo tattico che ho ripassato in rassegna per tentare di spiegare in costante disequilibrio a livello di rendimento. Nemmeno tecnicamente ritengo sia da ricercarsi la chiave di volta. Perdere in casa il big match con i rossoneri coinquilini, passare a stento impegni abbordabili che improvvisamente si rivelano ardui, non dare continuità, sono segnali da cogliere e stanno a dimostrare che la pressione che circonda chi indossa una maglia così impegnativa da onorare, non è ben gestita. Ancor peggio se si trovano sempre alibi. Non è vero che andare avanti non fosse un obiettivo come lo stesso presidente tycoon Marinelli aveva affermato :” Siamo il “Savona” e quindi corriamo per aggiudicarci tutte le competizioni a cui partecipiamo”. Probabilmente le altre squadre sono più amalgamate e  compattate che non gli striscioni a cui i repentini cambi di rosa e di responsabilità tecnico/organizzativa hanno sicuramente nociuto,
Ora si tratta di rientrare velocemente in carreggiata. Certo a Marinelli dal punto di vista della disponibilità non vanno fatti appunti. Non bastasse il rituale pranzo domenicale, l’offerta si è allargata e  da stasera la squadra in ritiro ( situazione atipica a livello di prima categoria specie in funzione di una gara interna) per il fondamentale match con la Campese, cliente scomodo e coriaceo. spunto tecnico per determinare. Serve iniziare a giocare di reparto, serve ricordarsi chi si rappresenta, serve superare gli avversari a livello di determinazione. L’aspetto psicologico motivazionale sarà quello su cui lavorare. “Noi ci nutriamo di emozioni'” sosteneva Vygotskij centrando tutto sulla sua “teoria periferica delle emozioni”. Pertanto basta chiacchiere ma puntiglio, rigore, e anche l’insistita ostinazione con cui si raggiungono i traguardi. Termino con una piacevole nota positiva anche per stemperare un ambiente già teso di per se. Non posso infatti esimermi dal complimentarmi con il baby Vignaroli (classe 2006) che ha realizzato il gol della bandiera nel poker ingauno subito.Risaputamente la linea giovane suscita in me buone sensazioni,