La legge di compensazione : dura da accettare ma giusta

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In fondo non è che una delle tante “leggi universali” che determina diversi aspetti della nostra vita. Funziona, sia ben chiaro, anche nel pianeta e non è governata dal “caso” e dalla “fortuna o sfortuna” come qualcuno insistentemente cerca di farti credere. Andrebbe insegnata a scuola, dove tuttavia sono troppo occupati a mettere a fuoco una inutile guerra del 1320 a.c. piuttosto che trattare questo argomento. Cercherò di spiegarla bene anche se gli addetti ai lavori la conoscono e l’hanno sperimentata sulla loro pelle. In pratica : ad una determinata quantità di felicità deve corrispondergli una determinata quantità di tristezza;
ad una certa intensità di paura una certa intensità di coraggio;
alla quantità di piacere che si prova gli deve corrispondere la quantità di dolore. Tutti i nostri stati d’animo sono soggetti alla legge di compensazione. Quando proviamo un’emozione, nel tempo, dobbiamo provare l’emozione contraria. Eccone un  esempio: Tommaso sta lavorando da anni ad un progetto che gli permetterà di guadagnare moltissimo denaro. Finalmente può comprarsi una nuova auto, e sceglie una bella Porsche. L’euforia per la sua nuova macchina si trasformerà in scontentezza quando l’auto gli verrà rigata. Veniamo a noi! Il Vado visto contro la Sanremese non meritava certamente di perdere. Sia per il totale delle palle pericolose create (su tutte le due splendide rovesciate di Aperi, che meritavano ben altra sorte), sia per l’atteggiamento avuto in campo (10 corner a favore sono lì testimoniarlo) specie una volta andato in svantaggio (buonissima la reazione), sia per la tenuta atletica (che si vociferava non fosse al meglio). Parte di responsabilità può essere addossata alla squadra di Andreoletti, troppo leziosa e dottrinale nell’impostare la manovra e rea di aver abbassato troppo presto il baricentro per difendere il risultato.Sta di fatto che il pareggio era largamente alla portata dei rossoblù. Ma così come ciò che ti viene dato ti può essere tolto, può capitare (anzi capita, quasi scientificamente) che se nel corso del campionato hai strappato (sarei tentato di dire “rubacchiato”) almeno tre partite da “pari già scritto”, prima o poi potrebbe succedere il contrario. La dignità, la signorilità, lo stile con cui accetti il perpetuarsi della “legge di compensazione” danno la misura di quanto vali, sportivamente parlando. Troppo bello ritenere che a te non tocchi di sottostare a quella legge regolatrice che, viva Iddio, alla resa dei conti sistema tutto non risparmiando nessuno. Dico questo perchè ho trovato scomposte e di cattivo gusto le reazioni dell’ambiente che gravita attorno al clan Tarabotto, a partire dall’allenatore sino ad arrivare al Presidente. E’ quando la pressione “aumenta” ( terzo ko consecutivo, 7 gol presi, imbattibilità casalinga persa in campionato, terza passata subita dai matuziani) che bisogna mantenere i nervi saldi. L’arbitro Gallo, di fatto, non è stato decisivo sugli episodi e quando ha espulso mister Solari non è stato perchè colto un raptus (lasciamo il privilegio ad altri in questa specialità e senza andar distanti) in quanto sul mio taccuino avevo già annotato due ammonimenti a riguardo della panchina rossoblù che non condivideva le sue decisioni (aver reiterato la contestazione anche a fine gara entrando nel green gli ha comportato 3 turni di squalifica). Per non parlare degli apprezzamenti fatti sulla giovane assistente di linea Nidaa Hader della sez. di Ravenna ( ultima gara Crema-Real Calepina) perche’ fra l’altro se c’è qualcuno che potrebbe protestare sulla sua condotta tecnica sono proprio i rivieraschi visto che a causa di un chiaro angolo a loro favore non segnalato hanno rischiato di prendere gol in ripartenza a seguito di una rimessa dal fondo letteralmente regalata). Nemmeno invocare alle malasorte nel caso della capocciata di De Bode che ha fatto la barba al palo all’89° sostenendo che avrebbe potuto regalare la vittoria mi trova d’accordo, perchè se ben ricordo poco prima della stupenda pennellata del pari di Costantini al 72° c’era stata una traversa di Vita al 70° (leggasi rigore in movimento) che di fatto avrebbe messo fine al singolar tenzone con buona pace di tutti. Questo per quanto concerne il mio compito di analista con una nota di merito su sponda bianco-azzurra alle prestazioni del giovane portiere Malaguti ex giovanili del Chievo (2003), dell’onnipresente Valagussa e dell’esterno sinistro Youssef Nouri autore della rete del successo. Sul fronte extra Calcio stenderei un velo limitandomi per dovere di informazione a far presente che il Giudice Sportivo ha ammendato la società per 1800 euro ed inibito a svolgere ogni attività sino all’1/3 il patron Franco Tarabotto per essere, a fine gara, entrato indebitamente e privo di mascherina, nello spogliatoio della Terna Arbitrale protestando reiteratamente all’indirizzo della stessa. Sanzione così determinata anche in considerazione del mancato rispetto delle normative vigenti e del protocollo federale in materia di Covid-19. Tutto questo con il forte Casale (che mercoledì non ha giocato) in tappa di avvicinamento. All’andata fu 1 a 1 con i piemontesi avanti ed in superiorità numerica che si fecero raggiungere all’80° dal bolide di Lo Bosco perdendo due punti facili. Attenzione pertanto alla “legge di compensazione”!