La cerimonia d’apertura, Moioli portabandiera. L’Italia entrerà per penultima, prima della Cina

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Conto alla rovescia per la cerimonia di apertura che la sera di venerdì 4 febbraio alzerà ufficialmente il sipario sui Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. L’Italia Team, con la portabandiera Michela Moioli, farà il suo ingresso al National Stadium per penultima, precedendo la Cina, Paese ospitante. L’Italia, infatti, sarà la Nazione che organizzerà, con Milano Cortina 2026, i prossimi Giochi Invernali. Ad aprire la cerimonia, invece, come da tradizione la Grecia, Paese in cui sono nate le Olimpiadi, seguita da Turchia, Malta e Madagascar, secondo quello che è l’alfabeto in cinese mandarino. Moioli, campionessa olimpica dello snowboardcross a PyeongChang2018, era stata inizialmente designata per essere l’alfiere azzurro nella cerimonia di chiusura del 20 febbraio. L’infortunio occorso nella tappa di Coppa del Mondo di Cortina a Sofia Goggia, olimpionica della discesa libera in Corea, che aveva ricevuto il Tricolore dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella il 23 dicembre, ha però ‘imposto’ l’insolita sostituzione. Goggia, infatti, ha dovuto posticipare la sua partenza per la Cina a dopo la cerimonia per tentare il recupero in vista delle prove olimpiche.

A sfilare con la bandiera sarà quindi ‘Micky’ Moioli, grande amica di Sofia, che in coppia con lei aveva contribuito a Losanna all’assegnazione dei Giochi a Milano Cortina 2026. Assieme alla lombarda sfileranno 50 azzurri (22 ospitati nel Villaggio Olimpico di Pechino, 15 provenienti dal cluster di Yanqing e 3 da Zhangjiakou) in rappresentanza di curling, pattinaggio di figura, sci alpino, short track, skeleton, snowboard e speed skating e 6 officials, guidati dal Capo Missione e Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati. Ogni atleta sfilerà indossando una mantella tricolore, sovrapposta alla classica divisa da podio, disegnata da Giorgio Armani, official outfitter della Squadra Olimpica. Non mancherà la mascherina, presente anche ai Giochi Estivi di Tokyo 2020, che sta caratterizzando purtroppo queste Olimpiadi disputate in piena pandemia da Covid-19, nel rispetto delle norme anticontagio adottate con la pubblicazione dei Playbook da parte del Comitato Organizzatore e dal CIO. Prima, però, tutti coloro che sfileranno dovranno sottoporsi a un ulteriore tampone molecolare, oltre a quelli classici previsti dai Playbook, da effettuare la sera della vigilia della cerimonia o al massimo la mattina presto. Per il resto, sarà una cerimonia ‘di’ e ‘per’ i giovani: il 95% dei circa 3.000 artisti che si esibiranno nello stadio che ha già ospitato Giochi Estivi di Pechino 2008 saranno adolescenti: è una delle grandi differenze rispetto alla gigantesca cerimonia di apertura delle Olimpiadi di 14 anni fa, col direttore Zhang Yimou che ha cambiato il suo approccio creativo per l’evento di inizio per questa edizione, senza ricorrere all’enorme gruppo di performer di circa 15.000 persone visto nel 2008, concentrandosi piuttosto sui giovani artisti in modo che possano coinvolgere i propri coetanei, nel solco dei valori olimpici. Pechino diventa così l’unica città nella storia a cinque cerchi a ospitare un’Olimpiade Invernale dopo aver ospitato un’edizione estiva, con il “Nido d’uccello”, noto così per il suo particolare design, che diventa il solo stadio al mondo ad essere teatro di 2 cerimonie inaugurali e di 2 cerimonie di chiusura.