E’stato un bene che la serie A abbia osservato la sosta in questa ultima domenica del mese. Il nostro campionato, come gli altri in Europa, si è fermato per le qualificazioni sudamericane che vedono nelle loro fila diversi giocatori dei nostri club. E così lo spazio del match delle 12,30 e delle 15 rimasto vuoto ha permesso di seguire uno dei match più belli di sempre della storia del tennis, la finale degli Australian Open tra Nadal e Medvedev. Non si offenda il tennista russo, numero 2 del ranking mondiale, se osserviamo che alla fine ha binti il giocatore più intelligente, perché il tennis è prima testa che muscoli. Diciamo questo perché i primi due set hanno visto Medvedev non concedersi una pausa, bombardare ( un aggettivo che oggi va di moda da quelle parti) Nadal al termine di scambi pazzeschi. Nadal, come il gatto che gioca con il topo, ha atteso che la furia si pagasse e dopo aver ceduto 2-6 6-7 ha iniziato a colpire ancora più duro mentre Nedvedev da una parte veniva assalito dalla paura di vincere e dall’altra da una stanchezza crescente. Lo spagnolo vinceva il terzo set 6-4 e con identico punteggio portava a casa il quarto. Poi, quando da noi ormai erano già le 14,30 aveva inizio il quinto, un vero capolavoro di colpi che Nadal vinceva 7-5. Per lui il ventunesimo Slam della sua carriera.
Con lo schermo diviso a metà tra uno scambio e l’altro si è potuto ammirare una grande campionessa, Federica Brignone, vincere il Super G di Garmish, ultimo appuntamento prima delle Olimpiadi che saranno seguite da Rai2 e Eurosport dalla 1 alle 14 di tutti i giorni di gara.
Infine un accenno all’ippica perché a Parigi si è corso il Gran Prix d’Amerique, la più importante corsa al mondo di trotto che ha visto con Tornese e Varenne anche successi italiani. Si corre dal 1920, e solo nel 1943 e 1944 la Guerra ne ha impedito lo svolgersi. Ha vinto il nove anni Davidson du Pont con al sellino Nicolas Bazire.