Soltanto la Nazionale agli Europei e il Festival di Sanremo hanno fatto meglio della Supercoppa Italiana andata in onda mercoledì sera su Canale 5. Un 36,7 di share per Inter-Juventus che ha lasciato briciole alle altre reti. Ieri poi, chissà che a pensare male non ci azzecchi, le pagine 503-504 del Televideo RAI, dedicate agli ascolti, stranamente erano occupate da un cartello dove era scritto che per motivi tecnici non erano disponibili i dati del giorno precedente. Del resto la TV di Stato ha perso i diritti per questa manifestazione, per la solita burocrazia di Viale Mazzini. Ma veniamo al punto. I dati di mercoledì, piaccia o non piaccia, dicono che gli ascolti volano con il calcio di qualità, quando in campo scendono le grandi squadre. E che quindi, in un periodo dove è sempre presente il rischio di sospensioni, andrebbero ridimensionati i campionati e le Coppe Europee che porterebbero soltanto benefici al pallone. Lasciamo perdere il nostro campionato e soffermiamoci sull’Europa League: ma qualcuno conosce la metà delle squadre che partecipano al primo turno? Nomi indecifrabili che allontanano gli appassionati e che intasano il calendario. Sistemi per cambiare ci sono: dalla necessità che per partecipare ad un grande torneo occorre avere un certo numero di requisiti, a partire dal numero degli abitanti ad essere dotati di servizi efficienti di trasporto. Oppure come fa il tennis avere una Ranking List dove si aggiornano anno dopo anno, le varie posizioni di classifica. Insomma, meno partite e più qualità, e quindi grandi ascolti. Del resto in apertura abbiamo citato il Festival di Sanremo: vi immaginate gli ascolti se invece dei grandi cantanti partecipassero i dilettanti de La Corrida?
Nella foto la Supercoppa
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