Un pari che forse vale più di un punto. Ma ora l’SOS è in attacco

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Ben diverso per spessore, caratura e prestazione, il pareggio a reti inviolate conseguito con il Borgosesia diversamente da taluni impatti precedenti non certo degni di essere esaltati. A partire da quello con il Gozzano che già in questo turno ha preso due scoppole a domicilio dal Pont Donnaz. Intanto perché ottenuto affrontando una squadra in formissima proveniente da 3 vittorie consecutive, il che non è poco. Secondo perchè rimanere inviolati per 180 minuti piace e tanto, in quanto da segno di ritrovato equilibrio tra i reparti e nuove soluzioni nei duelli dietro. Terzo perchè muove, anche se di poco, una classifica che si stava fortemente ridimensionando visto che una sconfitta avrebbe rievocato fantasmi e paure che sembravano essere solo uno sbiadito ricordo. Se a questo mix tutto in positivo aggiungiamo il clamoroso legno di Lo Bosco e la rete “dubbia” annullata ad Aperi al 44° ecco che recriminare che si sia raccolto meno di quanto si sia ben seminato ci può stare. Ciò non impedisce comunque che la mia attenzione si sposta ora decisamente su un altro evidente aspetto a cui urge trovare risposte. Calcolando i recuperi il tanto osannato “tridente”, punto di forza indiscutibile del mercato estivo rossoblù, da ben 400 minuti (gara di Coppa inclusa) è all’asciutto. Un dato statistico, questo, che per certi versi è ancora più negativo del trend interrotto delle reti subite. Con il calcio a 3 punti bisogna segnare se si vogliono traguardare mete importanti ed è per questo che sono a tentare di ricercare i motivi di questa improvvisa e non prevista sterilità offensive. Ecco alcune ipotesi. Turn over obbligati non azzeccati? Mancanza di coraggio nel sostituire i “mostri sacri” immettendo per tempo nuova linfa? Centrocampo privo di rifinitori e/o assist man? Manovra troppo scontata e pertanto leggibile e facilmente controbilanciata? Fatto sta che non si segna più. E questo è più pericoloso, per certi versi, del prendere gol con facilità. La garà verità potrebbe già diventare la prossima al Chittolina contro i primi della classe : i piemontesi del Chieri. Spero che il pubblico delle grandi occasioni accorra numeroso all’evento che si preannuncia pieno di pathos. Fuori l’orgoglio dunque perchè giocare per questa gloriosa maglia deve dare la spinta giusta. Sempre!